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Spese di sanificazione: cosa prevedono i Decreti Cura Italia e Liquidità

Il Parlamento italiano ha votato la fiducia sul Decreto Cura Italia, strumento che stanzia ingenti quantità di danaro messo a disposizione per far fronte all’emergenza Coronavirus. In particolare, l’art 64 concede un credito di imposta per le spese sostenute per la sanificazione dei luoghi di lavoro. Vista l’emergenza sanitaria ed economica, tale strumento ha lo scopo di incoraggiare i datori di lavoro a rendere salubri il prima possibile i loro spazi lavorativi.

In base a quanto previsto dal cd. Decreto Liquidità (Art. 64 D.L. n° 23 del 2020), emanato in data 8 aprile 2020, è stato ampliato il credito d’imposta fruibile per la sanificazione degli ambienti lavorativi, prevedendo la possibilità di utilizzo del medesimo anche per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.

L’elenco delle tipologie di spese ammissibili sono in sintesi riferite a:

  • spese di sanificazione degli ambienti di lavoro
  • spese di sanificazione degli strumenti di lavoro
  • spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale dei lavoratori (mascherine chirurgiche, mascherine Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione, calzari).
  • spese per l’acquisto di altri dispositivi di sicurezza dei lavoratori (barriere e pannelli protettivi, detergenti mani).

Ma chi possono i soggetti beneficiari? Il credito d’imposta potrà essere fruito per le spese citate dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. Questo significa che potranno usufruire del bonus tutte le imprese a prescindere dalle dimensioni aziendali.

Rimane tuttavia da chiarire l’ammontare del valore del credito d’imposta. Esso corrisponde al 50% delle spese ammissibili sostenute nel periodo d’imposta 2020, fino ad un massimo di 20.000 euro di credito d’imposta spettante per ciascun beneficiario. L’importo stanziato a livello nazionale per il 2020 è di 50 milioni di euro, e dovranno,  essere gestiti da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo.

La somma stanziata, seppure elevata, difficilmente riuscirà a soddisfare tutte le richieste degli aventi diritto, ma su questo punto si attenderanno maggiori informazioni dal Governo nei prossimi giorni. Si attende un Decreto Interministeriale (MISE e MEF)  per la definizione delle modalità di fruizione del credito di imposta.

Le ipotesi fanno riferimento a un “click day” o a una ripartizione delle agevolazioni in base alle domande ricevute, anche in base alla possibilità di cumulare il credito di imposta con le altre misure di agevolazione alle imprese attualmente in essere.