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Sicurezza sul lavoro nel settore metalmeccanico

Il settore dell’industria metalmeccanica comprende tutte quelle attività che creano un prodotto finito a partire dai metalli. Può articolarsi in diverse sottocategorie in base alla natura del prodotto finito: un macchinario da costruzioni, un’attrezzatura per fabbriche o impianti industriali, mezzi di trasporto di ogni genere, piccoli utensili oppure oggetti di uso quotidiano.

Questa stessa complessità, unita alla pericolosità di molte procedure di lavorazione dei metalli, rende particolarmente importante la conoscenza dei rischi nel comparto metalmeccanico, nonché la loro prevenzione come specificato al titolo V del contratto nazionale (CCNL) dei metalmeccanici e degli addetti all’installazione di impianti, depositato nell’archivio del CNEL.

Rischi specifici per i lavoratori del settore metalmeccanico

A seconda della tipologia di prodotto su cui ogni linea si concentra, l’operaio dell’area metalmeccanica va incontro a diversi tipi di rischio, evidenziati dai corsi di formazione SPP, dall’INAIL e da altre istituzioni, e da ogni convegno sul tema (ricordiamo quello dell’aprile scorso di CGIL, FIOM e altri sindacati).

In linea di massima si tratta di rischi di specie prettamente meccanica e fisica, ma talvolta anche chimica e biologica.

Nella maggior parte dei casi, il lavoratore rischia ferite di vario genere: tagli, contusioni, abrasioni, bruciature e scottature. Ciò dipende da vari fattori:

  • innanzitutto, l’uso del macchinario industriale per la lavorazione dei metalli anche con le massime precauzioni comporta un margine di rischio che è sempre presente;
  • poi, possono verificarsi infortuni se si fa un uso improprio della strumentazione aziendale, per esempio trascurando le protezioni e le precauzioni necessarie all’ambiente;
  • infine, un incidente può dipendere anche da malfunzionamenti non denunciati dei macchinari, dovuti all’usura o alla mancanza di controllo e manutenzione.

In tutti i casi, ciò che viene in luce è l’assoluta importanza della prevenzione del rischio e del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) prescritti dalla legge e dalle normative delle imprese.

Oltre a ciò, rimanendo sul piano dei rischi di natura fisica, dobbiamo ricordare che sussiste anche il pericolo di un danno acustico, dovuto a luoghi di lavoro particolarmente rumorosi o, ancora, a guasti di strumenti e macchine.

Anche alcune specifiche attività su cui torneremo più in là, come la tornitura o la sabbiatura, finiscono inevitabilmente per esporre il lavoratore a residui di lavorazione e polveri che possono essere irritanti per la pelle e le mucose, oltre a essere cancerogene e condurre a malattie professionali potenzialmente mortali a carico del sistema respiratorio, se sono sufficientemente sottili da essere inalate (come accadeva con i tumori dovuti all’amianto).

Infine, banalmente, anche un eccessivo sforzo meccanico, dovuto per esempio alla movimentazione manuale dei carichi pesanti o all’affaticamento di un arto, può condurre a problemi fisici anche gravi.

Sussistono, però, anche pericoli di natura chimica, che possono causare diverse patologie o anche la morte. In fase di verniciatura dei metalli, per esempio, diversi reagenti chimici possono essere tossici, irritanti e corrosivi, o produrre esalazioni nocive.

Anche i liquidi lubrorefrigeranti, utilizzati allo scopo di lubrificare le componenti dei macchinari preposte al taglio dei metalli, possiedono caratteristiche tali da renderli pericolosi per la salute, oltreché fonte di sviluppo di batteri e organismi patogeni.

Dispositivi di protezione individuale

I diritti dei lavoratori prevedono che il datore di lavoro (direttore di fabbrica, presidente d’azienda o sede della società ecc.), in collaborazione con RSPP, ASPP e rappresentanti per la sicurezza, e con la consulenza del medico di riferimento per la sorveglianza sanitaria, abbia la responsabilità di stilare i Documenti di Valutazione dei Rischi per la promozione e la tutela della salute dei dipendenti.

Nel DVR vengono individuati i rischi specifici di ciascun servizio svolto dai lavoratori (anche in caso di appalti o commissione), i mezzi per prevenirli, inclusi i DPI diversi per i vari obiettivi, e l’organizzazione di un codice di assistenza sanitaria e di un protocollo di primo soccorso.

I guanti sono uno dei DPI più importanti, necessari quasi per ogni attività. Essi, in base alla tipologia, proteggono gli addetti da molte condizioni di rischio:

  • rischi meccanici (schegge, polveri);
  • rischi termici (temperatura elevata);
  • ferite (guanti anti-taglio);
  • agenti chimici (elementi acidi e sostanze irritanti).

Spesso, specie per l’operaio che lavora in situazioni di forte rumore, è consigliato indossare cuffie o auricolari, i cosiddetti dispositivi tecnici otoprotettori, allo scopo di proteggersi dall’inquinamento acustico ed evitare danni all’udito.

Alcune attività specifiche, inoltre, richiedono l’impiego di maschere per la protezione del volto. Eventualmente, queste possono anche avere il fine di proteggere da fumi, esalazioni e polveri sottili: in casi simili, devono possedere appositi filtri e respiratori.

Infine, anche i DPI ignifughi sono importantissimi, in ragione delle alte temperature e dell’elevato rischio d’incendio dovuti alla lavorazione dei metalli. Ai DPI specifici va ovviamente affiancata la conoscenza di istruzioni e norme antincendio e del percorso di evacuazione previsto.

Prevenzione in base alle lavorazioni metalmeccaniche

Ogni tipo di lavorazione metalmeccanica comporta dei rischi specifici e di conseguenza delle misure di gestione e prevenzione adeguate agli stessi. Vediamone alcuni esempi.

  • Taglio. È tra le pratiche più comuni nel settore, e implica soprattutto l’utilizzo di laser. Queste tecniche richiedono che i lavoratori siano esposti a temperature elevate e rischi di folgorazione. Sono fondamentali guanti termici e DPI ignifughi e isolanti.
  • Laminazione. È l’operazione di riduzione dello spessore del metallo, e avviene in genere mediante la pressione e il calore. Il rischio dovuto a quest’ultimo si somma allora al pericolo di uno schiacciamento; sono richiesti pertanto sistemi di protezione dalle temperature e grande cautela.
  • Piegatura e saldatura. Possono essere eseguite a mano o, più spesso, mediante appositi macchinari, tra cui la saldatrice, il cui uso comporta un evidente rischio di bruciatura e di problemi alla vista. Ciò rende necessari guanti termici, maschere da saldatura e, soprattutto, una formazione specifica del lavoratore sulla prevenzione degli incendi.
  • Tornitura. Il tornio è un macchinario che fa ruotare il metallo e ne incide la superficie. Oltre alla produzione di polveri metalliche, il tornio espelle a grande velocità schegge di truciolato che possono colpire l’addetto responsabile. Occorrono DPI appositi e, ove possibile, attrezzature dotate di tecnologie e sistemi di sicurezza moderni che evitino il fenomeno di espulsione.
  • Sabbiatura. Il materiale metallico che deve essere pulito da ruggine e impurità viene colpito da materiali abrasivi di vario genere, a velocità elevatissime. L’operazione può rivelarsi molto rischiosa per l’addetto, che potrebbe venire inavvertitamente ferito da questi materiali o respirare polveri nocive. Per questo, deve indossare guanti adatti al suo ruolo, maschera con respiratore e tuta di protezione.