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Percezione del rischio e sicurezza sul lavoro

Ecco perché non trascurare le differenze individuali nella percezione del rischio sul lavoro è essenziale per una valutazione dei rischi corretta ed efficace.

Per adottare atteggiamenti e comportamenti sicuri nella gestione della sicurezza e prevenzione, è importante avere un’alta percezione del rischio in ambito lavorativo. Nel rapporto lavorativo, in tutti i settori, sicurezza e percezione del rischio vanno di pari passo.

Pertanto, una sensibilizzazione sui rischi occupazionali e sulle responsabilità in materia di salute e sicurezza, magari nel contesto di opportuni corsi di formazione dei dipendenti, è fondamentale per garantire la tutela della salute e del benessere e i servizi di prevenzione degli incidenti e di ogni danno, infortunio e malattia.

Percezione del rischio: cos’è

La percezione del rischio e sicurezza sul lavoro è l’esito di una comprensione personale e soggettiva dei rischi reali, condotta non sulla base di dati certi ma di conoscenze e nozioni individuali.

L’aspetto più importante della percezione del rischio, che la differenzia da una valutazione dei rischi vera è propria, è la sua soggettività: in base al proprio pensiero personale e alle proprie abitudini, si potrebbe essere portati a considerare come più o meno grave e impellente un certo rischio rispetto a com’è nella realtà. Per lo stesso motivo, il processo percettivo del rischio risente anche della sfera delle emozioni e delle conoscenze.

Per quanto riguarda la percezione del rischio da parte dei lavoratori, occorre sottolineare che:

  • è spesso determinata da fattori individuali, quali l’età anagrafica, il sesso, la cultura di appartenenza;
  • è influenzata dall’esperienza collettiva dei lavoratori, che per svolgere le loro mansioni devono accettare l’esistenza di determinati rischi;
  • è influenzata anche dall’esperienza individuale del singolo, dalla sua conoscenza e consapevolezza, nonché dalla sua esposizione continua o saltuaria al rischio; per cui, spesso, l’abitudine a svolgere un compito pericoloso porta a non percepirlo come tale, oppure la scarsa frequenza di un certo rischio induce a credere che non sia necessario premunirsi contro di esso;
  • è legata anche all’opinione pubblica che, a causa dei mass media e di tutti gli elementi ad essi collegati, può condizionare le emozioni del lavoratore in rapporto al rischio.

L’utilità di rilevare la percezione del rischio

È indubbio che la rilevazione della percezione del rischio sia un’operazione che può apportare benefici notevoli all’organizzazione aziendale, permettendo di facilitare molti processi e di implementare soluzioni e interventi nuovi rispetto a quelli adottati in genere rappresentanti dei lavoratori o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

Conoscendo il livello di percezione del rischio da parte dei lavoratori, è possibile ridefinire più facilmente i propri obiettivi interni riguardo ai servizi di prevenzione degli infortuni e alla protezione dai rischi.

Qualora infatti i lavoratori percepiscano un rischio come troppo basso o elevato, il datore di lavoro può rispondere adeguatamente, per esempio, con forme di comunicazione, consulenza, sorveglianza, controllo o coordinamento appropriate, con un’informativa sul rapporto tra infortuni e percezione del rischio, o con un programma formativo da parte di tecnici e operatori esperti in psicologia del lavoro, sicurezza e salute.

Inoltre, è anche importante sapere quando la percezione del rischio è falsata, e i lavoratori tendono così a sottostimare dei pericoli che invece non dovrebbero prendere sottogamba.

Una volta accertate queste circostanze, è possibile intervenire organizzando o riorganizzando la formazione continua e l’addestramento dei lavoratori, nonché i processi di informazione interni all’azienda.

Se, per esempio, chi lavora in comparti particolarmente a rischio non prende le giuste precauzioni per una sottovalutazione del rischio, è opportuno che il datore di lavoro prenda le necessarie misure di prevenzione perché il lavoratore apprenda correttamente l’importanza della sicurezza in quel settore aziendale.

Perché è importante percepire il rischio

Una corretta percezione dei rischi è fondamentale, sia nella vita di tutti i giorni che nel lavoro. I nostri comportamenti dipendono sempre dall’interpretazione della realtà che ciascuno fornisce, e non tanto dalle condizioni effettive e dalle loro implicazioni. E l’interpretazione della realtà, di cui la percezione del rischio è una parte, fa in modo che tutti quanti si comportino in maniera diversa.

Perciò, è importante intendere correttamente il rischio percepito perché ciascuno di noi lo intende in modo differente, e se non si conoscono queste differenze è impossibile agire per rimediare quelle situazioni in cui, magari, alcuni sottovalutano una intrinseca pericolosità, mettendo così a rischio la sicurezza propria e altrui, e altri invece lo sopravvalutano, sprecando tempo e risorse.

Di conseguenza, adeguando la percezione del rischio alla realtà misurabile dei rischi sarà possibile incrementare il livello di sicurezza aziendale, nonché la consapevolezza complessiva, da parte dei lavoratori, dei rischi a cui occorre prestare attenzione.

Sarà possibile, in concreto, fornire documentazione, collaborazione e assistenza normativa ai lavoratori o al coordinatore delle squadre di soccorso, far comprendere il rapporto tra formazione e sicurezza e le sue conseguenze, o semplicemente consegnare modulistica e prontuari sulla legge vigente, sui dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati, sui rischi legati alle malattie professionali e così via.

Correlazione tra percezione di rischio e riduzione degli infortuni

La percezione del rischio è senza dubbio collegata alla riduzione degli infortuni, come dimostrano tutti i dati statistici più recenti. In particolare, più dell’80% degli infortuni sul lavoro è dovuto, del tutto o in parte, a un comportamento che il lavoratore ha adottato per imprudenza, ossia per una errata percezione del rischio.

Ciò significa che nell’effettuare la valutazione del rischio è imprescindibile tenere conto del fattore umano, ossia del diverso modo in cui gli individui pensano i rischi.

Da un lato, infatti, la valutazione dei rischi, che si esprime in linea di massima proprio nel DVR (il Documento di valutazione dei rischi) stilato dal datore di lavoro, è composta da procedure di tipo analitico e razionale, basate sull’osservazione e sulla conoscenza dei rischi presenti in fabbrica.

Ma, dall’altro lato, come abbiamo visto, la percezione dei rischi influisce molto al livello dei singoli: per questo motivo, anche durante la stesura del DVR sarebbe opportuno tener conto durante le fasi del processo di valutazione dei rischi delle visioni individuali dei lavoratori, in modo da correggerle ove necessario mediante attività di informazione, formazione e aggiornamento.

Consulenza valutazione dei rischi agenti fisici specifici è  fondamentale per garantire la sicurezza in ambito lavorativo. Questa attività, comprende l’identificazione, l’analisi e la gestione dei rischi legati a fattori come rumore, vibrazioni, radiazioni, temperature estreme e pressione. La consulenza mira a proteggere la salute dei lavoratori, prevenire infortuni e garantire la conformità alle normative vigenti, trasformando il posto di lavoro in un ambiente sicuro e produttivo.