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Linee Guida OSHA (USA) – Metodologia per la gestione del rischio di diffusione di COVID-19

L’agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti OSHA (Occupational Safety and Health Administration) ha emesso una linea guida dal titolo “Guidance on Preparing Workplaces for COVID-19” per offrire alle aziende un riferimento utile alla comprensione dell’emergenza, e dotarle degli strumenti necessari alla corretta gestione del rischio di diffusione di COVID-19.

La sua versione italiana (ridotta e adattata al contesto italiano) è reperibile nella sezione “guide” del sito Web dell’EU-OSHA, l’agenzia d’informazione dell’Unione europea in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, che opera al servizio delle imprese della zona euro (in Italia è coadiuvata dall’Inail) mettendo a punto metodi, strategie e programmi in materia di sicurezza sul lavoro.

Quello determinato dal Covid-19 è soltanto uno dei rischi – il più recente in ordine di tempo – ai quali i lavoratori europei sono esposti, e su cui l’EU-OSHA, negli anni, ha richiamato l’attenzione generale divulgando materiali informativi e manuali (a titolo di esempio, ricordiamo la relazione per il monitoraggio dello sviluppo dell’esposizione alle sostanze pericolose, la campagna di informazione sulle patologie muscolo-scheletriche, e in generale l’interesse mostrato verso la politica ambientale e le emissioni inquinanti). Non si tratta, però, del rischio meno grave.

Il contagio, infatti, rappresenta attualmente una delle cause di infortuni più diffusa, e rischia di provocare incalcolabili danni a livello sanitario, lavorativo ed economico; ad essi è necessario far fronte attuando un progetto di prevenzione strategico e coerente. Esaminiamo quindi il contenuto del documento americano e vediamo nel dettaglio quali sono le misure da attuale per rendere i nostri luoghi di lavoro più sicuri.

Il contenuto della Guidance

Tale documento si incentra essenzialmente sulla necessità che le aziende adottino adeguate misure tecniche, organizzative e forniscano ai lavoratori necessari dispositivi di protezione individuale (DPI).

Il documento integrato con i riferimenti normativi italiani (cioè le norme succedutesi in questo periodo, in combinazione con la normativa di riferimento in materia di sicurezza, il Testo Unico sulla sicurezza) può essere strumento di riferimento utile per una corretta impostazione della  gestione del rischio di diffusione di COVID-19 nei luoghi di lavoro.

Nell’introduzione, dopo una breve descrizione dei sintomi di COVID-19 di natura essenzialmente informativa, il documento si sofferma sulle modalità di diffusione del virus affermando che il virus si diffonda principalmente da persona a persona quando le persone sono in stretto contatto tra loro (entro 6 piedi, pari a circa 180 cm) e attraverso goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce.

È possibile che una persona possa essere contagiata da COVID-19 anche toccando una superficie o un oggetto che ha SARS-CoV-2 su di esso e quindi toccando la propria bocca, il naso o gli occhi.

Tali motivazioni hanno portato ad adottare specifiche misure utili al controllo e al contenimento del contagio quali ad esempio il distanziamento sociale.

Nel documento si trovano indicazioni che tutti i datori di lavoro possono attuare ai fini della riduzione del rischio di esposizione al virus. Tra le indicazioni date si cita quella di “sviluppare un piano di preparazione e risposta alle malattie infettive”.

Il documento invita le aziende a tenersi costantemente aggiornati sulle linee guida di agenzie sanitarie riconosciute e ad integrare tali indicazioni nei piani specifici del luogo di lavoro.

Tali piani devono anzitutto mettere a fuoco, e quindi considerare e gestire i livelli di rischio associati alle varie sedi di lavoro e alle mansioni lavorative che i lavoratori svolgono.

A tal proposito, OSHA indica che i fattori da tenere in considerazione sono:

  • Dove, come e a quali fonti di SARS-CoV-2 potrebbero essere esposti i lavoratori,includendo:
    – i clienti e i colleghi;
    – gli individui malati o particolarmente a rischio di infezione (ad es. viaggiatori internazionali che hanno visitato luoghi con diffusione diffusa (in corso), operatori sanitari che hanno avuto esposizioni non protette verso persone infette o sospette di avere contratto il COVID-19);
  • Fattori di rischio non professionali, a casa e in contesti comunitari;
  • Fattori di rischio individuali dei lavoratori (ad esempio: età avanzata; presenza di patologie croniche; stato di gravidanza – pertanto provvedere alla gestione dei lavoratori definiti “fragili”);
  • Le misure necessarie per la gestione di questi rischi.

Inoltre, OSHA chiarisce che nei piani dovranno essere fatte anche le seguenti considerazioni:

  • Attuare le misure di base per la prevenzione delle infezioni(ad esempio promuovere l’igiene delle mani con lavaggi frequenti ed approfonditi, se il sapone e l’acqua corrente non sono immediatamente disponibili, fornire soluzioni in gel a base di alcol contenente almeno il 60% di alcol; raccomandare di coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce; incoraggiare i lavoratori a rimanere a casa se sono malati; fornire ai clienti e ai visitatori fazzoletti a perdere; scoraggiare i lavoratori all’impiego di telefoni, scrivanie e attrezzature di altri lavoratori, quando possibile);
  • Predisporre procedure per l’identificazione rapida e l’isolamento delle persone malate;
  • Sviluppare, implementare e comunicare le flessibilità ed assicurazioni aziendali.

Si presenta la metodologia di classificazione del rischio di esposizione dei lavoratori a COVID-19, dove OSHA afferma che il rischio di esposizione professionale del lavoratore a Covid-19 può variare da molto alto a alto, medio o basso.

Il livello di rischio dipende in parte dal tipo di attività lavorativa, dalla necessità di un contatto entro 6 piedi (pari a circa 180 cm) con persone infette o sospettate di essere infette da SARS-CoV-2 o dalla necessità di contatti ripetuti o estesi con persone infette o sospettate di essere infette da SARS-CoV-2.

OSHA ha diviso le attività lavorative in quattro livelli di esposizione al rischio:

  • rischio molto alto;
  • rischio alto;
  • rischio medio;
  • rischio basso.

La piramide del rischio professionale mostra i quattro livelli di rischio di esposizione a forma di piramide per rappresentare la probabile distribuzione del rischio (vedi immagine sotto riportata).

La maggior parte dei lavoratori americani probabilmente si collocherà nei livelli di rischio di esposizione basso o medio.

Vengono riportate di seguito le definizioni delle varie classi di rischio specificate da OSHA.

Rischio di esposizione molto alto

I lavori a rischio di esposizione molto alto sono quelli con un’alta esposizione potenziale a fonti note o sospette di COVID-19 durante specifiche procedure mediche, post mortem o di laboratorio.

I lavoratori in questa categoria includono:

  • Operatori sanitari che eseguono procedure di generazione di aerosol (ad es. intubazione, procedure di induzione della tosse, broncoscopie, alcune procedure odontoiatriche ed esami o raccolta di campioni invasivi) su pazienti noti o sospetti di COVID-19.
  • Personale sanitario o di laboratorio che raccoglie o maneggia campioni da pazienti noti o sospetti di COVID-19 (ad es. manipolazione di colture da pazienti COVID-19 noti o sospetti).
  • Operatori che eseguono autopsie, che generalmente comportano procedure di generazione di aerosol, sui corpi di persone note o sospette di avere COVID-19 al momento della loro morte.

Rischio di esposizione alto

I lavori a rischio di esposizione alto sono quelli con un’alta esposizione potenziale a fonti note o sospette di COVID-19.

I lavoratori in questa categoria includono:

  • Personale di assistenza sanitaria e di supporto esposti a pazienti noti o sospetti di COVID-19. (quando tali lavoratori eseguono procedure che generano aerosol, il loro livello di rischio di esposizione diventa molto alto.)
  • Operatori del trasporto medico (ad es. operatori di veicoli per ambulanze) che trasferiscono pazienti noti o sospetti di COVID-19 in veicoli chiusi.
  • Operatori funebri coinvolti nella preparazione (ad es. per sepoltura o cremazione) dei corpi di persone note o sospette di avere COVID-19 al momento della loro morte.

Rischio di esposizione medio

I lavori a rischio di esposizione medio includono quelli che richiedono un contatto frequente e/o stretto con (cioè entro 6 piedi, pari a circa 180 cm) persone che possono essere infette da SARS-CoV-2, ma che non sono note o sospette di COVID-19.

Nelle aree senza diffusione del contagio all’interno della comunità, i lavoratori di questo gruppo a rischio possono avere frequenti contatti con viaggiatori, che possono tornare da località internazionali con una trasmissione di COVID-19 diffusa.

Nelle aree con diffusione del contagio all’interno della comunità, i lavoratori di questa categoria possono avere contatti con il pubblico (ad es. nelle scuole, ambienti di lavoro ad alta densità di popolazione e alcuni esercizi commerciali molto frequentati).

Rischio di esposizione basso

I lavori a rischio di esposizione basso sono quelli che non necessitano il contatto con persone note o sospette di essere infette da SARS-CoV-2, né frequenti contatti ravvicinati con (cioè, entro 6 piedi, pari a circa 180 cm) il pubblico.

I lavoratori di questa categoria hanno un contatto professionale minimo con il pubblico e altri colleghi.

Indicazione misure di prevenzione e protezione

Si conclude presentando alcuni esempi di misure di prevenzione e protezione che possono essere attuate per ogni classe di esposizione al rischio (misure tecniche; misure organizzative; DPI).

Si riassumono di seguito alcune delle misure proposte da OSHA.

Per livelli di esposizione al rischio molto alto o alto

Misure tecniche:

  • Garantire l’installazione e la manutenzione di adeguati sistemi di trattamento dell’aria nelle strutture sanitarie.
  • Si raccomanda che i pazienti con COVID-19 noti o sospetti debbano essere collocati in una camera di isolamento, se disponibile.

Misure organizzative:

  • Se si lavora in una struttura sanitaria, seguire le linee guida e gli standard procedurali esistenti per identificare e isolare le persone infette e proteggere i lavoratori.
  • Offrire una migliore sorveglianza sanitaria dei lavoratori durante l’emergenza COVID-19.
  • Fornire a tutti i lavoratori una formazione specifica in relazione al loro lavoro sulla prevenzione della trasmissione di COVID-19, includendo una formazione iniziale e di aggiornamento.
  • Garantire la disponibilità di supporto psicologico e comportamentale per far fronte allo stress dei lavoratori.

DPI:

La maggior parte dei lavoratori probabilmente deve indossare DPI specifici, che devono esseri provvisti delle necessarie certificazioni (e quindi della marcatura CE e di un codice numerico). Tra i DPI da adottare a seconda delle loro mansioni e dei rischi di esposizione, citiamo: guanti, camice, visiera o occhiali e una mascherina facciale. Coloro che lavorano a stretto contatto con (o in contatto con o entro 6 piedi, pari a circa 180 cm) pazienti noti o sospettati di essere infetti devono indossare respiratori (filtranti facciali).

Per livelli di esposizione al rischio medio

Misure tecniche:

  • Ove possibile, installare barriere fisiche, come ad esempio protezioni in plastica trasparente.

Misure organizzative:

  • Mantenere i clienti informati sui sintomi di COVID-19 e chiedi ai clienti malati di ridurre al minimo i contatti con i lavoratori fino a quando non sono di nuovo sani, ad esempio pubblicando poster su COVID-19 nei negozi in cui i clienti malati possono fare visita (ad es. Farmacie) o includendo informazioni su COVID-19 nei messaggi automatici inviati quando le prescrizioni sono pronte per il ritiro.
  • Ove opportuno, limitare l’accesso dei clienti e del pubblico al luogo di lavoro riducendone il numero, o limitare l’accesso solo a determinate aree di lavoro.
  • Prendere in considerazione strategie per ridurre al minimo i contatti faccia a faccia, anche avvalendosi della tecnologia (ad es. comunicazioni telefoniche, telelavoro).
  • Comunicare la disponibilità di screening medici o altre risorse sanitarie per i lavoratori (ad es. Infermiere in loco; servizi di telemedicina).

DPI:

I lavoratori potrebbero aver bisogno di indossare una combinazione di guanti, un camice, una mascherina facciale e/o una visiera o degli occhiali.

La lista di DPI per i lavoratori varia in base all’attività lavorativa, ai risultati della valutazione dei rischi del datore di lavoro e al tipo di esposizione che i lavoratori hanno sul luogo di lavoro.

In alcune situazioni rare può essere necessario l’utilizzo di respiratori (filtranti facciali).

Per livelli di esposizione al rischio basso

Misure tecniche:

  • Non sono raccomandate ulteriori misure tecniche.

Misure organizzative:

  • Monitorare le comunicazioni di salute pubblica sulle raccomandazioni per COVID-19 e garantire che i lavoratori abbiano accesso a tali informazioni. Controllare frequentemente il sito Web ufficiale del CDC: COVID-19: www.cdc.gov/coronavirus/2019- ncov.
  • Collaborare con i lavoratori per designare mezzi efficaci per comunicare importanti informazioni su COVID-19.

DPI:

Non sono raccomandati ulteriori DPI.

I lavoratori dovrebbero continuare a utilizzare i DPI (se necessari) che normalmente impiegano per la propria mansione.

NB: I Lavoratori che smaltiscono DPI e altri rifiuti infettivi devono anche essere addestrati e dotati di DPI adeguati.

Lavoratori che vivono all’estero o che effettuano viaggi internazionali

I Datori di lavoro devono consultare la sezione “Business Travelers” della pagina web OSHA COVID-19 (www.osha.gov/covid-19).

I datori di lavoro dovrebbero comunicare ai lavoratori che il DOS (U.S. Department of State) non può fornire agli americani che viaggiano o vivono all’estero farmaci o forniture, anche in caso di epidemia di COVID-19.

Quando muteranno le condizioni dell’epidemia COVID-19, gli spostamenti all’interno o fuori da un paese potrebbero non essere fattibili, sicuri o consigliabili dal punto di vista medico.

È anche probabile che i governi rispondano al contagio imponendo misure di sanità pubblica che limitano gli spostamenti a livello nazionale e internazionale, limitando la capacità del governo degli Stati Uniti di assistere gli americani che sono all’estero. È importante pertanto che i datori di lavoro e i lavoratori pianifichino adeguatamente le trasferte, poiché è possibile che tali misure siano attuate molto rapidamente in caso di peggioramento delle condizioni di epidemia.

Maggiori informazioni per i lavoratori che vivono e viaggiano all’estero sono disponibili all’indirizzo www.cdc.gov/travel (dove, per altro, grazie ad una mappa interattiva, è possibile sapere quali paesi registrano i numeri di casi più elevati).