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Il viaggio on line vuole la privacy

L’ offerta di prezzi vantaggiosi, legati magari a sistemazioni last-minute, non deve far dimenticare ai turisti che prenotano i viaggi sulla Rete i rischi legati ad un’ incauta diffusione dei  loro dati.

I siti possono infatti giocare sulla voglia di vacanza per chiedere informazioni personali senza offrire le dovute garanzie.

E’ questo il caso di un ‘agenzia di viaggi on -line finita nel mirino della Polizia postale. La mancanza di tutele della riservatezza ha fatto scattare la segnalazione al Garante della privacy, che ha sanzionato il comportamento.

L’ agenzia offriva la possibilità di prenotare visite guidate e chiedeva agli interessati di fornire dati personali, senza però specificare, così come prevede l’ art. 10 della legge 675/96 sulla privacy, l’uso delle informazioni raccolte. Secondo  l’ Authority ,  guidata da Stefano Rodotà , “la natura obbligatoria o facoltativa del conferimento dei propri dati personali è parte delle notizie che devono essere previamente fornite all’ interessato circa il trattamento effettuato dal titolare, considerando che la legge considera ” trattamento” anche la mera raccolta a prescindere dal successivo ed eventuale utilizzo dei dati”.