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Percezione del pericolo COVID-19 – 16 marzo 2020

Seconda metà del mese, marzo 2020, cosa abbiamo capito ad oggi del COVID-19 o più comunemente coronavirus? Che sicuramente si sta parlando di un problema mondiale, non si tratta più di una questione cinese, coreana o italiana, infatti non esistono confini territoriali per questo virus che ha fatto scattare lo stato di pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Ad oggi in Italia si registrano 20603 persone positive al coronavirus, 2335 pazienti guariti e 1809 morti e tutti gli esperti prevedono che il picco massimo debba ancora arrivare. Il sistema sanitario del nord Italia è messo in estrema difficoltà, in quanto non riesce a dare assistenza medica a causa della diffusione rapida di questo virus, ma questo pericolo potrebbe riguardare l’intero sistema nazionale e quindi anche le regioni del sud, a seguito del grande esodo avvenuto nei giorni scorsi.

In uno stato di emergenza è normale porsi delle domande, e i dati statistici spesso aiutano a risolvere questi interrogativi. Ad una settimana di distanza dal decreto che ha esteso la zona rossa a tutto il territorio italiano, i cittadini hanno percepito il pericolo in maniera più importante. Questo lo possiamo sostenere grazie ad una ricerca, dove si evidenzia che 9 italiani su 10 avvertono il pericolo da coronavirus come grave o moderato. Ma le preoccupazioni da coronavirus ricadono anche su un altro lato, ovvero quello economico, perché se è vero che molte aziende possono lavorare in smart working, è vero anche che l’industria e tanti altri settori non hanno questa possibilità e risentono in maniera incisiva del blocco imposto. Per questo motivo il Governo sta varando misure straordinarie per aiutare quelle realtà che non possono proseguire con le normali attività lavorative.

I mass media ricoprono un ruolo altrettanto importante, in quanto possono avvisare tempestivamente sulle novità scientifiche e politiche, inoltre, possono sensibilizzare la popolazione sui correnti comportamenti da tenere in questo periodo per ridurre i comportamenti a rischio. Il tema del coronavirus è presente su ogni canale informativo, ma la percentuale delle persone che ritengono che se ne dia troppo spazio diminuisce sempre di più, perché in questa situazione di incertezza le persone hanno bisogno di ricevere aggiornamenti, ma consigliamo di seguire i canali e le fonti ufficiali in quanto le fake news possono trovare terreno fertile in questo periodo.

In un’intervista il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato che la parte più difficile e rischiosa del contagio sta per arrivare e che queste sono le settimane più rischiose e ci vuole la massima precauzione da parte di tutti, per questo motivo è stato recentemente nominato Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, come consulente del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per guidare la costruzione di un nuovo ospedale.

Attualmente l’Italia rimarrà “chiusa” fino al 3 aprile ma non è da escludere che tale data possa essere prorogata perché e difficile da prevedere il trend di questa nuova malattia.