Sono al vaglio possibili interventi economici dello Stato nelle aree colpite dal “Coronoavirus”. La Malversazione è un reato 231

È necessario prestare molta attenzione a come vengono destinati i finanziamenti pubblici ottenuti. L’art. 24 D.lgs. 231/2001 prevede la Malversazione tra i reati presupposto.

Per far fronte all’emergenza sanitaria mondiale sono al vaglio molteplici misure economiche a sostegno delle imprese situate all’interno della c.d. “zona rossa”.

Con proprio Decreto datato 24 febbraio 2020 il Ministero dell’Economia[1] ha già sospeso per un mese l’adempimento degli obblighi tributari, per aziende e persone fisiche, residenti nei Comuni colpiti dai focolai.

Consigliamo alle Aziende, in caso di ottenimento di finanziamenti pubblici o altre elargizioni similari, di prestare la massima attenzione alla destinazione dei fondi ottenuti, rendicontando le spese.

L’Art. 24 D.lgs. n. 231/2001 inserisce, infatti, tra i reati presupposto 231 anche la Malversazione ai danni dello Stato (Art. 316 bis c.p.).

L’Art. 316 bis c.p. (Malversazione ai danni dello Stato) dispone che: Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni”.

Le sanzioni erogabili a cario dell’Ente d’appartenenza del soggetto agente potranno arrivare sino a 500 quote.: le quote sono valutate discrezionalmente dal Giudice e vanno da un minimo di 258 euro ad un massimo di euro 1.549.

Pertanto, La Società beneficiaria che non destinasse quanto ricevuto alle finalità previste all’origine del finanziamento potrà essere sanzionata patrimonialmente.

[1] http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2020/documenti/DM-Proroga-Termini-Zone-Rosse.pdf