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Silicosi

La silicosi è stata una delle prime malattie professionali riconosciute nel nostro paese. Si tratta di una patologia irreversibile, permanente, invalidante e incurabile causata all’accumulo nei polmoni (vie respiratorie) di polvere di silice libera cristallina respirabile (esposizione alla silice), ossia polveri con particelle di dimensioni inferiori a 10 micrometri. Sia la silicosi che l’asbestosi (da amianto) sono pneumoconiosi, ovvero malattie polmonari causate dall’inalazione di polveri.

La silice libera cristallina è il componente preponderante in alcuni elementi nelle sabbie quarzifere ed è contenuta naturalmente nelle argille, nei graniti e nelle arenarie.

La silicosi cronica si manifesta dopo un periodo più o meno lungo dall’inizio dell’esposizione progredendo anche dopo l’interruzione dell’esposizione, in stretto rapporto con l’entità, la concentrazione nell’aria ambiente e la durata delle esposizioni stesse.

La diagnosi si effettua in presenza di un paziente che ha lavorato con la silice mediante una tomografia computerizzata (TC) del torace, andando a valutare l’eventuale manifestazione dei segni caratteristici della malattia. Anche un quadro radiologico del torace può essere utile per diagnosticare la silicosi. I noduli silicotici hanno l’aspetto di una densa massa rotondeggiante.

La silicosi è solitamente riconosciuta sulla base della RX o della TC del torace in pazienti con un’anamnesi positiva per esposizione alla silice.

La silicosi è una cicatrizzazione permanente dei polmoni causata dall’inalazione della polvere di silice (quarzo). Come effetti / reazioni i pazienti sviluppano difficoltà / insufficienza respiratoria sotto sforzo, che, in alcuni casi, come complicanze, progredisce in gravità a respiro affannoso anche a riposo, altri sviluppano anche tosse produttiva o meno di espettorato.

La silicosi inizialmente non provoca sintomi o solo una lieve dispnea. Nel corso degli anni, lo sviluppo e progressione di sintomi ingravescenti di dispnea, ipossiemia, ipertensione polmonare e compromissione respiratoria in un paziente le cui attività lo mettono a rischio, suggerisce la diagnosi di silicosi.

I sintomi e i segni tipici della silicosi sono:

  • Senso di oppressione e dolore al torace.
  • Dispnea (fiato corto), sia sotto sforzo (dispnea da sforzo) sia a riposo (dispnea a riposo)
  • Tosse secca.
  • Bronchite cronica.
  • Problemi respiratori.
  • Fatica e senso di stanchezza ricorrenti.
  • Enfisema polmonare.

La silicosi può essere:

  • Acuta
  • Cronica

La silicosi acuta può svilupparsi dopo esposizioni molto intense nell’arco di diversi anni o mesi.

La silicosi cronica è la forma più comune e, generalmente, si sviluppa solo dopo l’esposizione nell’arco di decenni.

La silicosi, come le altre pneumoconiosi, è una malattia incurabile. Il lavaggio di un intero polmone può ridurre il carico totale di polvere minerale nei polmoni. Alcuni studi hanno dimostrato una riduzione a breve termine dei sintomi dopo il lavaggio, ma non sono stati eseguiti trial controllati.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), dal 1997, classifica la Slc inalata proveniente da fonti occupazionali, come cancerogeno certo per l’uomo (classificazione gruppo 1 degli agenti cancerogeni). Studi condotti recentemente da organismi scientifici autorevoli sulla esposizione a tale sostanza, non escludono che questa aumenti la probabilità di accadimento del cancro al polmone (effetto probabilistico o stocastico) anche in assenza di un quadro clinico tipico della silicosi.

Le attività lavorative a rischio sono quelle che espongono gli addetti, gli operai all’inalazione di silice libera:

  • lavori nelle miniere (minatori) e cave;
  • lavori di manipolazione di rocce, pietre, ceramica, cemento, vetro, attività di sabbiatura, fonderie;
  • attività nelle aziende siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, nell’industria, nell’agricoltura, nell’edilizia;
  • produzione di laterizi, materiali refrattari ed altro settore nel quale sia alto il rischio di contrarre la malattia.

Oggi, le zone del mondo in cui la diffusione della silicosi è ancora alquanto elevata sono gli Stati in via di sviluppo e gli Stati come la Cina o l’India, dove i lavoratori a rischio non sono ancora adeguatamente tutelati.

Controlli sanitari del Medico Competente

In base al Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs.81/08), per l’igiene, la prevenzione e sicurezza sul lavoro e quindi la tutela dei lavoratori, i Datori di Lavoro sono obbligati a garantire ai lavoratori la Sorveglianza Sanitaria sul lavoro, tramite un Medico Competente aziendale (medicina del lavoro).

I lavoratori devono essere quindi sottoposti a visite mediche periodiche, esami con modalità e tempi previsti dal protocollo sanitario per i controlli elaborato dal Medico Competente.

I pazienti sviluppano, come quadro clinico, difficoltà / insufficienza respiratoria sotto sforzo, che, in alcuni casi, progredisce a respiro affannoso anche a riposo, altri sviluppano anche tosse produttiva o meno di espettorato.

Per quanto concerne lo stile di vita, i malati di silicosi sono invitati a smettere immediatamente di fumare (qualora fossero fumatori), interrompere la propria attività lavorativa (se sono ancora impiegati in lavori considerati a rischio), evitare luoghi frequentati da persone fumatrici (fumo passivo) e adottare una dieta sana.

Le contestazioni tra l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e l’Istituto nazionale della previdenza sociale sulla diagnosi di silicosi o asbestosi associate a tubercolosi in fase attiva sono sottoposte alla decisione, in via amministrativa, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.

Formazione ed informazione dei lavoratori

Come da artt. 36 e 37 del DLgs 81/08 tutti i lavoratori devono essere formati ed informati sui rischi della propria attività lavorativa; ne segue quindi che debbono essere informati eventualmente anche del rischio di esposizione a silice libera cristallina ed elementi e sostanze assimilabili.

In tale eventualità la Safety ed il sistema di protezione e prevenzione aziendale prevede la messa in atto di adeguate misure di protezione e contenimento per i lavoratori, con procedure atte a evitare un aumento del rischio di esposizione degli stessi, e diminuire il più possibile lo stesso.

Ridurre a zero i fattori di rischio di silicosi è impresa difficile, se non impossibile. Bisognerebbe contenere al minimo la produzione di polvere di silice e fare in modo che i lavoratori esposti siano completamenti protetti. La misura dei valori della polvere di silice aerodispersa negli ambienti di lavoro può essere utile indicatore per la valutazione del rischio specifico (origine dei danni alla salute).

Le misure di prevenzione e protezione per ridurre il danno alla salute degli addetti, da adottare nei posti di lavoro a rischio, consistono in via generale in:

  • Fornire ai lavoratori maschere di protezione appropriate, che evitino l’inalazione di gas e polvere nociva.
  • Mantenere al minimo il livello di polvere tossica circolante nell’aria.
  • Areare in maniera idonea e periodicamente l’ambiente di lavoro.
  • Stabilire un piano per la sanificazione periodica dell’ambiente lavorativo e degli indumenti usati dai lavoratori (tute, guanti, maschere, ecc).
  • Predisporre un reparto (o zona), dove i lavoratori possano lavarsi e pulirsi adeguatamente dai residui di polvere, prima di lasciare l’ambiente lavorativo.