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Quali sono le principali norme di sicurezza per gli impianti elettrici?

In tutti gli edifici civili – dalla casa in cui ciascuno di noi vive, fino ai grandi edifici costituiti da intrichi di ascensori e scale mobili – il funzionamento di tutto ciò che viene alimentato dalla corrente elettrica dipende dalla presenza di un impianto elettrico. Per garantire l’efficienza e la sicurezza di questi impianti esistono specifiche norme; ne analizziamo il contenuto qui di seguito.

La legge 46/90

La materia in oggetto è disciplinata dalla legge 46/90, la norma di riferimento a livello nazionale in materia di sicurezza degli impianti, e da un gruppo di specifici articoli del DPR 547/55 (e successive integrazioni), tramite i quali è possibile tracciare delle linee guida utili a garantire la tutela di salute e sicurezza dei lavoratori.

La legge 46/90 introduce una serie di obblighi, tra i quali figurano:

  • l’obbligo per il committente di rivolgersi ad installatori qualificati per realizzare degli impianti elettrici;
  • l’obbligo da parte dell’installatore di realizzare gli impianti a regola d’arte, conformemente alle norme UNI e CEI;
  • l’obbligo di progettazione per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti che eccedono i limiti stabiliti dal regolamento di attuazione della legge (nonché quello di redazione del progetto);
  • l’obbligo per gli installatori di rilasciare il certificato di conformità (la cosiddetta “dichiarazione di conformità”, di cui all’art. 9) al termine dei lavori.

Nell’ambito di quanto appena ricordato, poi, la legge indica con precisione quali siano i soggetti abilitati a erogare questo servizio (l’imprenditore stesso, se competente, o, altrimenti, un responsabile tecnico) e, soprattutto quale sia la qualifica richiesta loro (che può essere tanto la laurea quanto l’esperienza maturata nel settore). Per questa ragione, prima di contattare un elettricista, è opportuno fare un controllo preventivo, e accertarsi che possieda effettivamente i requisiti e le abilitazione necessari.

Per quanto concerne, invece, la redazione del progetto, la norma non la prevede nei casi in cui si esegua la manutenzione degli impianti e neppure in quelli in cui si installino impianti di cantieri (o simili).

I criteri secondo i quali realizzare gli impianti: il DPR 547/55

Per quanto concerne i criteri di realizzazione degli impianti sono di seguito riassunti i principali articoli relativi agli impianti elettrici del DPR 547/55.

1) Tutti gli impianti elettrici devono essere costruiti in modo tale da impedire qualsiasi contatto accidentale con elementi sotto tensione e il possibile innesco d’esplosioni o incendi. I conduttori devono essere accuratamente isolati, e, in generale, i circuiti devono essere protetti dal rischio di sovraccarico di corrente tramite idonei dispositivi. È necessario, poi, che gli organi di comando e gli strumenti montati sui quadri riportino un’indicazione chiara dei circuiti ai quali si riferiscono.

2) Tutte le parti degli impianti ad alta tensione che possono venire a contatto con persone, e che, per difetto di isolamento o guasti, potrebbero trovarsi sotto tensione, devono essere collegate elettricamente a terra – così come gli impianti a bassa tensione (tensione superiore a 25V verso terra per corrente alternata, e un minimo di 50V per corrente continua) in luoghi bagnati o molto umidi o in prossimità di masse metalliche. Per quanto riguarda in particolare gli impianti di messa a terra, questi devono essere regolarmente controllati come previsto dal DPR 462/01. Si ricorda inoltre, che è vietato lavorare su elementi in tensione e nelle loro immediate vicinanze prima di aver tolto la tensione e di aver adottato tutte le precauzioni necessarie per impedire una riattivazione della stessa.

3) I cavi elettrici devono avere resistenza idonea, specie in funzione delle condizioni di lavoro del luogo in cui sono utilizzati. Sono da evitare prese multiple e prese volanti, i riduttori, ecc.

4) Sugli impianti elettrici (sia su quello generale sia sulle macchine e gli impianti) deve essere installato un interruttore differenziale (salvavita) ad alta sensibilità. Inoltre, gli impianti elettrici di utilizzazione devono essere provvisti di un interruttore onnipolare in corrispondenza dell’arrivo di ciascuna linea di alimentazione.

5) Gli interruttori devono permettere di evitare qualsiasi rischio di contatto accidentale; deve essere inoltre garantita la stabilità della posizione voluta (aperto o chiuso) e un grado di protezione adeguata alle caratteristiche di utilizzo e alle funzioni contro l’entrata di polveri, liquidi, gas, vapori. I pulsanti di comando devono essere installati in modo che sia impossibile l’azionamento accidentale.

6) Le macchine elettriche e gli apparecchi come i trasformatori e i condensatori con tensioni superiori di 1000V devono essere ubicati in locali dedicati, e possibilmente chiusi a chiave in ambienti il cui accesso sia consentito solo a personale tecnico adeguatamente preparato; tale obbligo non è previsto per gli apparecchi a tensione non superiore a 15.000V e di potenza non superiore a 1500W.

7) Le spine devono essere costruite in modo tale che non sia possibile entrare fortuitamente in contatto con le parti in tensione della presa né con la parte in tensione della spina durante le operazioni di inserimento e estrazione.
8) Nei luoghi dove è presente il pericolo di esplosione o incendio sono ammesse solo specifiche installazioni elettriche, di tipo antideflagrante o stagno, ed è possibile operare sulle stesse solo dopo aver aperto e bloccato l’interruttore onnipolare.

9) Sulle porte delle cabine e delle officine elettriche (che devono essere dotate di illuminazione di emergenza) deve essere posizionata idonea segnaletica che indichi il pericolo di folgorazione, il divieto di accesso e quello di usare acqua per spegnere incendi, oltre a informazioni su misure di pronto soccorso immediate ed uno schema elettrico.

10) Durante l’intervento, i lavoratori che operano su impianti elettrici oppure su macchine e apparecchiature elettriche devono avere mezzi di protezione e dispositivi di protezione individuale adeguati (come ad esempio tenaglie isolanti, pinze con impugnatura isolata, calzature isolanti, ecc.)

11) Le norme specialistiche per la realizzazione degli impianti elettrici sono le norme CEI. Un impianto elettrico è certificato rispondente alle norme CEI da garanzie di sicurezza previste per i lavoratori; oltre all’impianto elettrico anche i componenti devono essere conformi alle prescrizioni e ai requisiti di sicurezza delle relative norme CEI.