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La normativa che definisce la segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro

Le principali norme che regolamentano la Segnaletica di sicurezza -sono il  D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.,al Titolo V e nell’allegato  Allegato XXV ,– e la norma UNI EN ISO 7010

Le suddette norme sono di riferimento in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro. In particolare, il decreto legislativo stabilisce l’obbligatorietà della presenza della segnaletica relativa alla sicurezza, fornendo anche tutte le disposizioni da rispettare e le relative sanzioni in caso di violazione, mentre la ISO 7010 è  la normativa che definisce e standardizza la segnaletica per la sicurezza

Si tratta nel dettaglio delle informazioni che devono essere messe a disposizione dei lavoratori, affinché siano consapevoli dei rischi presenti e dei dispositivi e delle vie di fuga presenti in azienda. Inoltre, nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro sono indicate le tipologie di segnali e il loro corretto posizionamento, al fine di garantire un’adeguata prevenzione dei rischi e una protezione ottimale dei lavoratori all’interno degli ambienti di lavoro.

Che cosa si intende per segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro?

Secondo la definizione di segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro proposta dal D.Lgs. 81/08, si intende la segnaletica che fornisce prescrizioni o indicazioni inerenti la sicurezza o la salute in azienda, in riferimento a un oggetto, a una determinata situazione o a un’attività specifica. A seconda delle diverse circostanze, tale segnaletica usa degli appositi cartelli, colori o segnali. Per questo motivo viene spesso indicata in senso più generale, non ristretto appena alla sicurezza, con l’espressione di segnaletica di sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

Quando in un luogo di lavoro è obbligatoria la segnaletica di sicurezza?

La segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro è obbligatoria in azienda quando sono presenti rischi che non possono essere eliminati, come rilevato attraverso un’apposita valutazione dei rischi. Si tratta di un documento che permette di individuare tutti i rischi legati all’attività lavorativa per la salute e la sicurezza, identificando anche le misure di prevenzione adottate, le procedure da attuare e le figure preposte a tali compiti, come il responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

In particolare, la segnaletica di sicurezza deve essere presente quando non è possibile limitare sufficientemente o evitare dei rischi nei luoghi di lavoro, in quanto non è possibile rimuoverli o ridurli attraverso metodi e misure, tra cui strumenti tecnici di protezione collettiva o sistemi di organizzazione del lavoro. La segnaletica di sicurezza è necessaria anche quando esistono condizioni di rischio non contemplate dalla normativa di riferimento (D.Lgs. 81/08), ad esempio a causa della particolarità dell’attività lavorativa.

Un’altra situazione che rende obbligatorio il ricorso alla segnaletica di sicurezza è la regolazione del traffico interno, sia nell’unità produttiva che nell’impresa, utilizzando in questi casi la segnaletica prevista per il traffico ferroviario, stradale, marittimo, fluviale o aereo. Ad esempio, ciò succede quando l’approvvigionamento di uno stabilimento produttivo è realizzato con l’ingresso di un treno merci all’interno della struttura, oppure per la gestione del traffico veicolare nella proprietà aziendale.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro rispetto alla segnaletica di sicurezza?

La segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro, quando la sua presenza è obbligatoria, è un adempimento di competenza del datore di lavoro. Quest’ultimo deve garantire l’adeguamento dell’ambiente lavorativo, in tutti i casi in cui è necessario ricorrere alla segnaletica per la prevenzione dei rischi che non possono essere eliminati o sufficientemente limitati. Oltre all’obbligo dell’installazione della segnaletica di sicurezza, il datore di lavoro deve assolvere ad altri due obblighi di legge.

Il primo riguarda la formazione adeguata dei lavoratori, ad esempio nella forma di istruzioni dettagliate e precise, per garantire che tutti i dipendenti conoscano e comprendano il significato della segnaletica utilizzata nell’impresa, specialmente quando implica indicazioni non comuni come l’utilizzo di parole o gesti. Allo stesso modo, il datore di lavoro deve formare i lavoratori in merito ai comportamenti da seguire, di carattere specifico e generale.

Il secondo aspetto interessa l’obbligatorietà da parte del datore di lavoro di informare i lavoratori e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, assicurandosi che sappiano quali sono le misure da seguire in merito alla segnaletica di sicurezza adoperata nell’azienda o nell’unità produttiva. Riassumendo, dunque, il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre la segnaletica di sicurezza ove necessario, informando e formando i lavoratori e i loro rappresentanti sulla comprensione di tale sistema di prevenzione dei rischi.

In caso di violazioni di tali obblighi da parte del datore di lavoro la normativa prevede pesanti sanzioni, tra cui un’ammenda da 2.792,06 a 7.146,67 euro o l’arresto da 3 a 6 mesi in caso di assenza della segnaletica di sicurezza laddove obbligatoria, oppure una sanzione da 837,62 a 4.467,30 euro o l’arresto da 2 a 4 mesi in mancanza dell’attività di formazione e informazione, come disciplinato dagli articoli 165 e 166 del decreto legislativo 81/2008.

Qual è lo scopo della segnaletica di sicurezza?

L’obiettivo della segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro è rendere consapevoli i lavoratori dei rischi in azienda che non possono essere rimossi o diminuiti, oppure strettamente legati a delle condizioni particolari dell’attività lavorativa. Lo scopo principale, dunque, è la prevenzione di tali rischi, garantendo che i lavoratori siano consapevoli della loro presenza e debitamente informati su come proteggersi.

In questo modo, anche in presenza di rischi che non possono essere eliminati del tutto o ridotti, la segnaletica permette di lavorare comunque in condizioni di sicurezza. È il caso ad esempio di un rubinetto d’acqua non potabile necessario per i processi industriali, il quale deve essere segnalato da un apposito cartello di divieto, per informare i lavoratori affinché non bevano l’acqua per evitare rischi per la propria salute e incolumità.

Quali sono i tipi di segnaletica di sicurezza?

Esistono diversi tipi di segnaletica di sicurezza che possono utilizzati nei luoghi di lavoro, tra cui:

  • segnali di divieto, vietano un determinato comportamento in quanto potrebbe causare un pericolo o mettere a rischio i lavoratori (vietato fumare, vietato il transito ai carrelli elevatori, vietato arrampicarsi sugli scaffali);
  • segnali di avvertimento, avvertono di un pericolo o un rischio (materiale esplosivo, rischio biologico, pericolo generico);
  • segnali di prescrizione, prescrivono un certo comportamento (protezione del viso, protezione delle mani, protezione dell’udito);
  • segnali di salvataggio o di soccorso, forniscono indicazioni sulle uscite di sicurezza, oppure ai mezzi di salvataggio e di soccorso;
  • segnali di informazione, mettono a disposizione indicazioni differenti rispetto ai precedenti tipi di segnaletica di sicurezza;
  • cartelli supplementari, forniscono informazioni complementari rispetto agli altri cartelli;
  • colori di sicurezza, cromie con un determinato significato, ad esempio la gravità del rischio segnalato;
  • simboli o pittogrammi, immagini che prescrivono un comportamento o rappresentano una situazione, applicate su superfici luminose o cartelli;
  • segnali luminosi, dispositivi trasparenti e semitrasparenti illuminati dall’interno o dalla parte retrostante;
  • segnali acustici, dispositivi che emettono uno specifico segnale sonoro in codice, senza ricorrere a sintesi vocali o voci umane;
  • comunicazioni verbali, messaggi preregistrati di voci umane o sintesi vocali;
  • segnali gestuali, posizioni o movimenti delle mani o delle braccia convenzionali, per supportare le persone che realizzano manovre che comportano un pericolo per i lavoratori o un rischio in sé.

Come deve essere la segnaletica di sicurezza?

La segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro deve essere sempre efficace, attraverso la scelta della tipologia, dei colori, dei pittogrammi e delle forme giuste. Ad esempio, i segnali di divieto sono realizzati mediante cartelli di forma rotonda, con pittogramma nero, bordo rosso e fondo bianco. I cartelli di avvertimento, invece, sono triangolari, hanno un pittogramma nero, un bordo nero e un fondo giallo.

I cartelli di prescrizione sono in genere rotondi, senza bordi e con pittogrammi bianchi su fondo blu, mentre i cartelli di salvataggio hanno forma rettangolare o quadrata, con immagini bianche su fondo verde. Infine, i cartelli per i presidi antincendio sono di forma quadrata, con un pittogramma bianco applicato su un fondo rosso. Queste caratteristiche sono standard convenzionali, adottati dalle aziende per agevolare la comprensione della segnaletica di sicurezza.

Dove va posizionata la segnaletica di sicurezza?

Il posizionamento della segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro deve garantire la massima efficacia della segnalazione, affinché le indicazioni risultino chiare e facilmente comprensibili da chiunque. Innanzitutto la segnaletica deve essere ben visibile, quindi non devono essere presenti ostacoli o altri segnali che possano interferire, ad esempio riducendo la visibilità del cartello o l’udibilità del segnala sonoro.

La segnaletica di sicurezza non deve essere compromessa da un’ubicazione non razionale, un numero non adeguato di segnali, una progettazione non corretta o il cattivo stato di mantenimento dei cartelli. Nella scelta della posizione ottimale bisogna considerare anche l’altezza e l’angolo di visuale, affinché la segnaletica sia visibile senza sforzi dai lavoratori interessati. Se si tratta di un rischio generico, ad esempio, il segnale va posizionato all’ingresso dell’area interessata, altrimenti per un rischio specifico a ridosso dell’oggetto della segnalazione.

Qualora in un secondo momento il rischio oggetto dell’indicazione cessi è necessario rimuovere la segnaletica di sicurezza, per evitare di creare confusione e interferire con altri segnali e cartelli. La segnaletica deve anche essere ben dimensionata, affinché risulti adeguata e riconoscibile a seconda della distanza tra il cartello e i lavoratori, tenendo conto ovviamente delle dimensioni dell’ambiente che ospita tale segnalazione di sicurezza.