Consulenza e Formazione Sicurezza, Medicina Del Lavoro, Sistemi Di Gestione, Qualità, Privacy, Ambiente e Modelli Organizzativi

Il tempo per indossare la divisa di lavoro va retribuito?

monkey atronautPoiché i contratti collettivi nazionale di lavoro (CCNL) quando trattano di divise ed indumenti di lavoro si riferiscono generalmente al solo obbligo posto a carico del datore di fornirli e nulla specificano in merito alla computabilità, o meno, nell’orario di lavoro del tempo necessario per la vestizione/svestizione, occorre, per chiarire meglio la questione, rifarsi alla giurisprudenza.

Per la Corte di Cassazione:
– se il lavoratore ha la facoltà di scegliere il tempo ed il luogo (anche presso il proprio domicilio) per indossare gli indumenti di lavoro, l’attività di vestizione/svestizione rientra negli atti di diligenza preparatoria e, quindi, il tempo necessario non deve essere retribuito;
se, invece, tali operazioni sono etero dirette dal datore di lavoro che ne disciplina, per l’appunto, il tempo ed il luogo di esecuzione, le stesse rientrano a pieno titolo nell’orario di lavoro effettivo e come tale il tempo necessario deve essere retribuito (ex multis: Cassazione, sentenza n. 15734 del 21 ottobre 2003, e più recentemente, Cassazione, sentenze n. 1840 dell’8 febbraio 2012 e n. 4908 del 3 marzo 2014).

In definitiva se il tempo per indossare l’abito da lavoro è eterodiretto ed il datore di lavoro ne stabilisce “tempo e luogo”, va retribuito, mentre non è retribuibile quando il lavoratore può scegliere a proprio piacimento tempo e luogo ove indossare gli indumenti da lavoro.