Piano Nazionale Radon 2023-2032 e DPCM 11 gennaio 2024
In data 11 gennaio 2024, è stato adottato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) che ha ratificato il Piano Nazionale d’Azione per il radon, valido per il periodo 2023-2032. Questo importante passo, previsto dall’art. 10 del decreto legislativo 31 luglio 2020, n.101, sottolinea l’impegno dell’Italia nel mitigare i rischi associati all’esposizione al radon, un gas nobile radioattivo naturale.
Contesto normativo e obiettivi del Piano
Il radon, un gas invisibile e inodore, è un sottoprodotto naturale del decadimento radioattivo di elementi presenti nel suolo, nell’acqua e nei materiali da costruzione. La sua presenza può portare a rischi significativi per la salute, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che lo classifica come un notevole agente cancerogeno. In risposta a questa minaccia, il legislatore ha emanato il DPCM del 11 gennaio 2024, adottando il Piano Nazionale d’Azione per il radon.
Il Piano si basa sul principio di ottimizzazione, cercando di mantenere l’esposizione al radon al livello più basso ragionevolmente possibile. Le sue disposizioni, dettagliate nell’allegato A del DPCM, comprendono strategie, criteri e modalità di intervento per prevenire e ridurre i rischi associati al radon nelle abitazioni, negli edifici pubblici e nei luoghi di lavoro.
Struttura e disposizioni del Piano
Il Piano si articola su tre macro-aree strategiche, ognuna declinata in azioni specifiche. L’Asse 1 mira a misurare l’esposizione, identificando le situazioni di maggiore rischio. L’Asse 2 si concentra sugli interventi, fornendo strumenti per prevenire e ridurre la concentrazione di radon indoor. L’Asse 3 punta a coinvolgere la popolazione attraverso informazione, educazione, formazione e divulgazione.
Il DPCM stabilisce che il Piano debba essere aggiornato almeno ogni dieci anni, garantendo così una risposta flessibile alle nuove scoperte scientifiche e alle necessità emergenti. Inoltre, il rispetto del Piano è monitorato dall’Osservatorio Nazionale Radon, che valuta l’efficacia delle azioni intraprese.
Sfide e opportunità
Il Piano affronta sfide significative, come la necessità di educare la popolazione sui rischi del radon, individuare aree prioritarie e implementare misure preventive. Inoltre, è essenziale evitare che interventi per l’efficienza energetica possano aumentare l’esposizione al radon, dimostrando l’importanza di considerare il radon in ogni fase di progettazione e costruzione.
L’attuazione del Piano richiede la collaborazione di tutte le amministrazioni coinvolte, a livello centrale e regionale, nonché la partecipazione attiva della popolazione. Solo attraverso uno sforzo sinergico sarà possibile raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale d’Azione per il radon, proteggendo la salute pubblica e riducendo i rischi associati a questa minaccia invisibile.