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“Questo sito utilizza cookies di profilazione”: cosa è cambiato dal 10 Gennaio 2022

Durante la navigazione in internet capita di leggere questa frase all’ingresso di un qualsiasi sito web che ci accingiamo a visitare e, poco dopo, ci viene chiesto se acconsentiamo al loro utilizzo oppure no.

Il messaggio che compare solitamente ci pone davanti alla scelta di accettare i cookies o personalizzare le nostre preferenze. Tutti i siti web fanno leva sull’impulso, ovvero la necessità dell’utente di accedere velocemente ai contenuti. Per questo motivo il messaggio “accetta tutti” è quello più accessibile all’utente, solitamente posto a destra o messo in evidenza.

Non sempre questo gesto è consapevole e non tutti gli utenti comprendono il significato o la funzionalità dei cookies, pur avendo la possibilità di approfondire leggendo l’informativa.

Andiamo con ordine.

I “cookies” -letteralmente “biscotti” in lingua inglese- sono dei piccoli file concepiti per entrare momentaneamente nel dispositivo di un utente al momento di accesso ad un sito internet, recepire varie tipologie di informazioni e poi uscirne per riferirle al proprietario del sito stesso.

L’immagine del biscotto ora assume sicuramente più significato.

La “profilazione”, d’altro canto, è la raccolta e l’utilizzo di quelle tipologie di informazioni che delineano le preferenze di un individuo.

Sommando i concetti, si comprende, dunque, che i cookies di profilazione hanno la funzione di recepire il nostro comportamento all’interno di un sito, al fine di comprendere le nostre preferenze per comunicarle, come minimo, al titolare del sito.

Al di là della coscienza comune, non è detto che tali informazioni vengano utilizzate subito, nel breve, per proporre contenuti simili; esse possono anche essere conservate e utilizzate in un secondo momento, quando -magari- se ne saranno raccolte delle altre.

Ora, la percezione è che quanto descritto sia molto invasivo nella sfera della persona e quindi anche potenzialmente lesivo.

In sostanza, si conosce cosa l’utente ha fatto in rete il mese scorso, ieri e ciò che sta facendo ora, per predire cosa farà domani.

Il legislatore, sia nazionale che europeo, e le Autorità che si occupano della protezione dei dati e della privacy hanno quindi imposto la regola che l’attivazione dei cookies di profilazione sia subordinata all’accettazione/consenso dell’utente.

Sono io utente che scelgo se accettare che vengano analizzati i miei comportamenti all’interno di un sito internet, non è lecito che lo si effettui di default.

Le Autorità competenti, però, non si sono fermate a questo, ma hanno anche progettato, scelto e imposto le modalità più adeguate perché l’utente possa liberamente attuare la scelta.

Le recenti “Linee Guida sui cookies e gli altri strumenti di tracciamento” del 10 Giugno 2021 descrivono tali modalità e impongono un termine per l’adeguamento di 6 mesi che, ormai, stanno per scadere.

In particolare, si chiede che l’informazione sulla presenza o meno di queste tipologie di cookies venga fornita al momento dell’accesso al sito, contestualmente con la richiesta di scegliere se e quali accettare.

Il tutto deve essere fatto -ovviamente- con un linguaggio semplice e comprensibile a tutto il pubblico, anche quello non tecnologicamente informato.

Al di là, infatti, della conoscenza informatica più o meno approfondita di ciascuno, l’obiettivo primario è, innanzitutto, la tutela della persona e della propria sfera più intima, ma, in secondo luogo, dare (anche a noi stessi!) la possibilità di essere consapevoli.