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Qualità dell’aria nell’ambiente: “Guerra all’inquinamento nei luoghi chiusi”

Le amministrazioni di molte grandi città hanno da tempo dichiarato guerra all’inquinamento. I provvedimenti di limitazione al traffico delle auto sono sempre più frequenti e i cittadini dimostrano di gradirli. Cresce infatti la convinzione che la salute sia una conquista naturale di tutti noi.
La prima sfida da raccogliere è quella della prevenzione, come da tempo sottolineato dagli esperti.
Bisogna puntare sulla progettazione e la manutenzione degli impianti di climatizzazione, orientati al benessere degli ambienti indoor, dove il concetto “benessere” si deve intendere come “salute”. La qualità dell’aria all’interno degli ambienti di lavoro confinati è importante perché le persone vi passano più del 80% del loro tempo. Ciascuno di noi nel suo piccolo deve contribuire a preservare nell’ambiente in cui vive una qualità dell’aria soddisfacente. In molti casi però viene trascurato l’inquinamento negli ambienti di lavoro. Su questo versante, la situazione italiana è di gran lunga peggiore di quella degli altri stati. Le normative in materia di impianti di condizionamento dell’aria o non ci sono o non vengono applicate in modo puntuale. Eppure, se vogliamo, esse sono urgenti almeno quanto quelle che riguardano l’aria aperta. Gran parte della giornata noi la trascorriamo in ambienti chiusi nei quali l’aria spesso circola poco e senza i necessari ricambi. Per garantire che la qualità dell’aria che respiriamo all’interno degli edifici dove viviamo sia pulita, è necessario in primo luogo che i locali siano adeguatamente ventilati. Per quanto riguarda gli inquinanti, essi possono avere anche solo effetti minimi semplicemente sgradevoli, come cattivi odori, senza per questo essere dannosi per l’organismo. In molti casi, però, l’impatti degli inquinanti è più forte e si traduce in danni per l’organismo, che vanno dal mal di testa all’irritazione agli occhi, alla nausea, alla affaticamento, alle reazioni allergiche, ai disturbi respiratori, senza escludere rischi di formazione di carcinomi o di insorgenza di malattie incurabili. La trasmissione di malattie infettive può avvenire per trasmissione diretta tra soggetto e soggetto o tramite l’aria, che diventa un veicolo per molti batteri che si moltiplicano  e si propagano negli impianti di condizionamento dell’aria e negli impianti idrosanitari.
Bisogna tenere d’occhio anche i filtri degli impianti di climatizzazione: se la loro manutenzione è scarsa, essi diventano fonti di microbi e batteri.
Da sottolineare che gli effetti deleteri non si limitano alle persone, ma si estendono anche ai materiali edilizi e agli arredi, che a lungo andare possono subire danni se diventano preda di sostanze inquinanti.
Per ovviare a questi problemi è necessario effettuare dei controlli microbiologici periodici sulla qualità dell’aria e dei monitoraggi sulle prestazioni degli impianti avendo l’accortezza di servirsi di personale competente.