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Quali norme UNI definiscono come devono essere fatti gli arredi per l’infanzia ?

L’arredo per l’infanzia comprende gli oggetti che più comunemente ci portiamo in casa quando arriva un bambino: parliamo di lettini, seggioloni, box, fasciatoi e letti a castello, ma anche cassettiere, armadi e librerie da parete; gli stessi che, poi, si ritroveranno negli edifici e negli impianti della scuola dell’infanzia, dove la loro installazione è condizione essenziale allo svolgimento dell’attività didattica ed educativa.

Queste attrezzature, quindi, non sono semplici accessori; si tratta, piuttosto, di veri e propri supporti alla vita del bambino, in casa e in classe, insomma di prodotti per i quali la sicurezza deve essere una caratteristica fondamentale. Materiali e finiture atossici, meccanismi sicuri e strutture solide dovrebbero essere i caratteri distintivi dell’arredo per la prima infanzia.

Di conseguenza nel processo di elaborazione delle norme di riferimento per questi prodotti si è tenuto in considerazione anche il principio che i requisiti studiati possano, e anzi debbano spingersi fino al punto di ridurre al minimo la possibilità di gravi incidenti, senza però impedire lo sviluppo di nuove configurazioni da parte delle aziende.
Quindi le norme relative all’arredo per l’infanzia sono quasi interamente mirate alla definizione di regole in merito agli specifici requisiti di sicurezza che i prodotti in questione devono rispettare.

Questi requisiti riguardano:

  • gli aspetti igienici dei materiali utilizzati,
  • le caratteristiche costruttive e la resistenza meccanica,
  • la stabilità della struttura.

 

Per garantire l’igiene, e quindi il benessere dei bambini, non si può che eseguire una pulizia regolare ed approfondita dei mobili, delle aree e degli ambienti nei quali questi ultimi sono stati installati. Tuttavia, questo può non essere sufficiente, se in fase di acquisto non ci si accerta che il prodotto che si desidera acquistare non contenga, in alcuna misura, tracce di un qualche materiale che risulto tossico o nocivo, se ingerito.

Nello specifico: i materiali di origine vegetale non devono presentare tracce di decomposizione, mentre i metalli devono essere resistenti alla corrosione; e, più in generale, i materiali impiegati per la realizzazione di tutte le componenti e le superfici stesse devono soddisfare i requisiti minimi e gli standard qualitativi stabiliti a mezzo della EN 71-3, la norma relativa alla migrazione degli elementi (dai materiali polimerici, dalla carta, dai tessuti, dai rivestimenti, dal vetro, dalla ceramica, dai metalli, dal legno, ecc ).
L’attenzione posta alla migrazione degli elementi è motivata dalla specificità delle esigenze della fascia d’età a cui sono destinati i mobili: infatti, non è possibile prescindere dal fatto che i bambini più piccoli “succchiano” ogni cosa che vedono e quindi potrebbero ingerire sostanze potenzialmente tossiche o comunque nocive.

Per quanto riguarda le caratteristiche costruttive, in generale il mobile deve avere gli spigoli esposti, i bordi e le parti sporgenti smussati, e privi di bave e spigoli vivi. La progettazione e la costruzione delle parti pieghevoli devono essere eseguite in modo tale da evitare schiacciamento.

A seconda della tipologia di arredo ecco una breve guida, contenente alcuni esempi di particolari costruttivi che devono essere realizzati secondo specifici criteri, in modo da evitare rischi ai bambini:

  • I seggioloni, ad esempio, devono impedire al bambino di scivolare in avanti fuori dal sedile (cinghia o barra inguinale), ed inoltre devono essere dotati di braccioli o altri mezzi di protezione laterale.
    Le viti di montaggio per il fissaggio diretto, ad esempio le viti autofilettanti, non devono essere impiegate per il montaggio di qualsiasi componente che debba essere smontato quando il seggiolone viene trasportato o risposto.
    I fori e le aperture devono essere di una dimensione tale da impedire intrappolamenti.
  • Le culledevono avere uno specifico meccanismo per comandare le sponde abbassabili, che si attiva tramite una procedura con almeno due azioni separate simultanee o consecutive che funzionano sulla base di principi diversi: infatti, nel caso di azioni consecutive, la seconda deve dipendere dall’esecuzione della prima.
    Gli spigoli esposti e le parti sporgenti devono essere smussati e privi di bave o spigoli vivi. Non devono esserci tubi ad estremità aperta.
  • Anche nei boxviene data particolare attenzione agli “intrappolamenti” che devono essere evitati: non ci devono essere tubi con estremità aperte, non devono esserci aperture o interstizi con dimensioni definite (non superiori ad alcuni valori prestabiliti). Per salvaguardare il collo e il torso del bambino, in alcune zone particolari non sono ammesse aperture a forma di V.
  • Per iletti a castellola parte superiore deve essere munita di quattro barriere realizzate in modo da non poter essere rimosse senza l’ausilio di un utensile e prevenire l’allentamento accidentale.
  • Per i letti per bambini ci sono requisiti che riguardano i listelli sporgenti all’interno del letto, le parti in rilievo sulle superfici interne del letto, i fregi traforati, le decalcomanie, ecc.
    Particolare attenzione viene data all’altezza interna dei lati e al diametro dei fori delle estremità.
  • Per ifasciatoisono definite le dimensioni della superficie per il cambio del neonato.
    Le corde, il lacci, i nastri e i cappi devono avere una lunghezza definita.
    Le barriere devono essere previste come parte integrante del fasciatolo o mediante elemento aggiunto, per esempio imbottitura del fasciatoio, applicabile al fasciatolo.

Per salvaguardare la stabilità, i mobili non si devono ribaltare quando sono sottoposti alle forze stabilite nelle relative norme di riferimento.
Quindi, prima di tutto, le norme forniscono gli strumenti necessari per la progettazione, la verifica e il controllo dei mobili per l’infanzia; inoltre è importante sottolineare anche altri aspetti fondamentali come ad esempio:

  • La gestione dell’imballaggio
    Nel caso siano presenti imballaggi in plastica destinati all’eliminazione, che non sono conformi ai requisiti definiti dalla EN 71-1, questi devono essere marcati con una specifica avvertenza che mette in guardia dai i rischi di soffocamento e ricorda che è necessario distruggere l’imballaggio o tenerlo al di fuori della portata dei bambini.
  • Le istruzioni d’uso
    Particolare attenzione viene data alle istruzioni d’uso; ad esempio nel caso delle culle queste devono comprendere: una dichiarazione che informi che la culla deve essere posta su un pavimento orizzontale, una dichiarazione che informi che la culla deve essere bloccata nella posizione fissa quando vi è un bambino non sorvegliato al suo interno, lo schema dell’assemblaggio, un’avvertenza che ricorda che quando un bambino è in grado di sedere, stare in ginocchio o alzarsi, la culla non deve essere più utilizzata. ecc.

Per individuare i prodotti sicuri spesso ci si chiede come è possibile riconoscere i prodotti “a norma”, cioè i prodotti per i quali è stata formulata una dichiarazione di conformità alle norme di riferimento (in particolare culle e seggioloni)?
Ebbene, nell’interesse della collettività, proprio come accade per gli elettrodomestici, questi prodotti devono essere marcati con nome, marchio registrato del fabbricante o del distributore, numero e data della norma e altre informazioni specifiche del prodotto trattato dalla norma; vediamo, allora, quali sono le norme tecniche di riferimento.

 

Norme di riferimento

 

UNI EN 747-1:1994 “Mobili – Letti a castello per uso domestico – Requisiti di sicurezza”

La norma stabilisce i requisiti di sicurezza dei letti castello per uso domestico ed è volta principalmente a ridurre il rischio di infortuni ai bambini. Viene considerata solo la funzione relativa al sonno. Si applica anche ai letti singoli utilizzati con la faccia superiore della base del letto a un’altezza di 800 mm o più dal pavimento, a prescindere dall’uso a cui è destinato lo spazio sottostante.

UNI EN 747-2:1994 “Mobili – Letti a castello per uso domestico – Metodi di prova”

Questa parte stabilisce i metodi di prova per valutare la sicurezza dei letti a castello per uso domestico ed è volta principalmente a ridurre il rischio di infortuni ai bambini. Viene considerata solo la funzione relativa la sonno.
Questa si applica indipendentemente dalle altezze alle quali essi sono posti: infatti si estende anche ai letti singoli utilizzati con la base del letto ad un’altezza di 800 mm o più dal pavimento, a prescindere dall’uso a cui è destinato lo spazio sottostante. Le prove sono concepite per essere eseguite su letti a castello liberi, interamente assemblati, forniti di scale e pronti per l’uso. I risultati delle prove sono validi unicamente per l’articolo sottoposto a prova. Quando i risultati delle prove sono destinati ad essere applicati ad articoli simili, il campione dovrebbe essere rappresentativo del modello di produzione. Nel caso in cui il tipo di letto non permetta di applicare i procedimenti di prova, la prova dovrebbe essere eseguita seguendo un procedimento quanto più possibile simile a quello descritto e dovrebbero essere elencate le deviazioni rispetto al procedimento specificato.

UNI EN 716-1:1997 “Mobili – Letti e letti pieghevoli ad uso domestico per bambini”

Questa parte della norma specifica i requisiti relativi alla sicurezza dei letti per bambini ad uso domestico. Si applica a letti e letti pieghevoli aventi una lunghezza interna compresa tra 900 mm e 1400 mm. Non riguarda invece i letti dotati di meccanismo di oscillazione e di dondolamento. I letti che possono essere trasformati in altri elementi, per esempio fasciatoi, box, ecc., devono, quando trasformati, soddisfare la norma pertinente e relativa a tale elemento.

UNI EN 716-2:1997 “Mobili – Letti e letti pieghevoli ad uso domestico per bambini – Metodi di prova”

Questa parte descrive invece i metodi di prova e la tipologia di test atti a valutare la sicurezza di letti e letti pieghevoli ad uso domestico per bambini. La norma si applica a letti e letti pieghevoli aventi una lunghezza interna compresa tra 900 mm e 1400 mm studiati al fine di impedire che i bambini scendano. Non riguarda invece letti dotati di meccanismo di oscillazione e di dondolamento.

UNI EN 1130-1:1998 “Mobili – Culle per uso domestico – Requisiti di sicurezza”

La norma specifica i requisiti di sicurezza per le culle per uso domestico.
Nota: Se alle culle sono aggiunti altri elementi, questi devono essere conformi alle norme di prodotto corrispondenti.

UNI EN 1130-2:1998 “Mobili – Culle per uso domestico – Metodi di prova”

La norma descrive metodi di prova in grado di valutare la sicurezza delle culle per uso domestico. Le prove sono concepite per essere applicate a culle completamente assemblate e pronte per l’uso.

UNI EN 12227-1:2001 “Box per uso domestico – Requisiti di sicurezza”

La norma specifica i requisiti relativi alla sicurezza dei box per bambini e box per bambini pieghevoli per uso domestico adatti a bambini dal peso corporeo che non superi i 15 kg. Un box per bambini che possiede diverse funzioni o può essere trasformato in altre funzioni, deve essere conforme alle norme pertinenti, per esempio, a fasciatoi, lettini, ecc.

UNI EN 12227-2:2001 “Box per uso domestico – Metodi di prova”

Descrive un certo numero di verifiche, le quali consistono nell’applicazione alle varie parti dell’articolo, di carichi e forze che simulano il normale utilizzo, sia in caso di un uso corretto, sia in caso di un cattivo uso, come è possibile aspettarsi che ciò accada. Le prove sono studiate per valutare le proprietà, a prescindere dai materiali, progettazione/costruzione o processi di fabbricazione dell’articolo stesso.

UNI EN 12221-1:2001 “Fasciatoi per uso domestico – Requisiti di sicurezza”

Questa parte della norma specifica i requisiti di sicurezza per tutti i tipi di fasciatoi per neonati con peso corporeo fino a 15 Kg. Riguarda soltanto la funzione dell’oggetto come fasciatoio.
Il fasciatoio può essere pieghevole e dotato di vasca da bagno per neonati o altri dispositivi aggiuntivi. Le imbottiture del fasciatolo sono contemplate dalla norma soltanto se fanno parte del fasciatoio.

UNI EN 12221-2:2001 “Fasciatoi per uso domestico – Metodi di prova”

Descrive i metodi di prova che valutano la sicurezza dei fasciatoi per uso domestico. Le prove sono previste per un fasciatolo completamente montato e pronto all’uso.

UNI EN 14988 -1:2006 “Seggioloni per bambini – Parte 1: Requisiti di sicurezza”

La norma definisce i requisiti di sicurezza dei seggioloni per bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi.

UNI EN 14988-2:2006 “Seggioloni per bambini – Parte 2: Metodi di prova”

La norma specifica i metodi di prova per la valutazione dei requisiti relativi ai seggioloni per bambini.

UNI EN 71-1:2006 “Sicurezza dei giocattoli – Parte 1: Proprietà meccaniche e fisiche”

Questa parte della norma specifica i requisiti e i metodi di prova per le proprietà meccaniche e fisiche dei giocattoli. Si applica ai giocattoli per bambini, intendendo per giocattolo tutti i prodotti o materiali progettati o chiaramente destinati a essere usati, ai fini di gioco, da bambini di età inferiore a 14 anni.

UNI EN 71-3:2002 “Sicurezza dei giocattoli – Migrazione di alcuni elementi”

Specifica requisiti e metodi di prova per la migrazione degli elementi quali antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, piombo, mercurio e selenio dai materiali giocattolo e dalle parti di giocattoli, ad eccezione di materiali non accessibili. I materiali di imballaggio non sono inclusi, a meno che non siano parte del giocattolo o abbiano un valore ludico.