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Occhio ai tralicci e ai ripetitori

L’energia elettrica viaggia sui lunghissimi elettrodotti che attraversano zone abitate e non.L’ ENEL ha stimato circa un milione di chilometri di cavi (emettono onde a bassa frequenza), al quale vanno aggiunti quelli delle aziende elettriche locali (gestiscono oltre il 50% delle reti nei grossi centri urbani). Dai primi accertamenti fatti è stato riscontrato che gli elettrodotti fuori norma, cioè quelli che non osservano la distanza di sicurezza, sono stati stimati in 1200 chilometri.

Ricordiamo, che secondo i consigli di cautela dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli elettrodotti della potenza di 132 kV dovrebbero passare ad una distanza di almeno 10 metri dalle abitazioni; quelli di 220 kV ad almeno 18 metri, mentre quelli di 380 kV a 28 metri.

Pertanto, se ci accorgiamo di abitare in una casa dove nei pressi è ubicato un traliccio la cui distanza non è rispettata, possiamo solo denunciare la situazione alla ASL di appartenenza oppure a uno dei comitati che portano avanti campagne contro la vicinanza degli elettrodotti quale per esempio: ALCE, Associazione in lotta contro l’elettrosmog.

Come i tralicci anche i ripetitori emettono campi elettromagnetici, questa volta ad alta frequenza, pertanto valutare l’ubicazione della propria dimora anche nei confronti di questi emettitori.

Per cautela, bisogna osservare distanze di almeno 10 metri per i ripetitori telefonici e 300 per quelli televisivi.