Il contesto italiano
In Italia, per ragioni storiche (ad esempio, importanza del movimento cooperativo) e strutturali (in particolare, prevalenza delle PMI) la sensibilità verso il contesto di relazioni sociali in cui le imprese sono inserite ha caratterizzato una parte significativa del sistema economico nazionale.
Inoltre, a fronte di una crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica verso le tematiche concernenti la tutela dell’ambiente, la sicurezza dei prodotti, il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, anche i soggetti pubblici si sono attivati in diverse forme per promuovere, tra le imprese, comportamenti socialmente responsabili.
Panorama delle esperienze private
Ad oggi, diversi sono gli ambiti da cui emerge una forte attenzione alle tematiche di CSR da parte di imprese e altri attori.
In funzione del tipo di strumento adottato e dell’impatto sui processi aziendali, è possibile distinguere alcune iniziative in quattro categorie: adozione di bilanci/report e forme di rendicontazione; adozione di sistemi di gestione e di forme di certificazione; esperienze in ambito finanziario (fondi d’investimento etici, rating, ecc.); altre iniziative.
Bilanci/report e forme di rendicontazione
La prima categoria raccoglie le iniziative di accountability (in campo ambientale, sociale e di sostenibilità), ovvero processi di rendicontazione delle prestazioni di CSR che in maniera spontanea le imprese hanno avviato, utilizzando metodologie e schemi di riferimento ad oggi alquanto variegati.
Sistemi di gestione e forme di certificazione
La seconda categoria evidenzia la diffusione di sistemi di gestione della CSR (nelle sue diverse componenti: gestione dell’ambiente, delle risorse umane, dei fornitori, della sicurezza delle informazioni, ecc.) e di forme di certificazione da parte di soggetti terzi. In questo quadro si possono racchiudere anche i marchi di compatibilità ambientale e i marchi di qualità.
Esperienze in ambito finanziario
La terza categoria racchiude iniziative e progetti anche molto diversi tra loro, che attengono tuttavia all’area della finanza e ai processi di valutazione delle imprese.
In questo ambito si segnalano alcune tendenze: il fenomeno del risparmio gestito socialmente o finanza etica sta assumendo un peso crescente: il numero dei fondi comuni d’investimento etici è cresciuto costantemente, raddoppiando, nel corso del 2003, a venti. A segnalare il forte interesse nei confronti di questo comparto, Assogestioni ha introdotto la categoria “Fondo Etico” nella propria classificazione. Anche i fondi pensione negoziali iniziano ad affiancare la selezione etica alle tecniche di gestione di portafoglio tradizionali (Previambiente ed Eurofer, ad esempio). Il patrimonio gestito da fondi etici in Italia al 30 settembre 2003 ammonta a circa 1,5 miliardi di Euro. In Italia in questo ambito è da segnalare il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS), di cui sono soci ABI, ANIA e diverse aziende del settore bancario, finanziario e assicurativo, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile presso la comunità finanziaria.
Altre iniziative
Alcune associazioni imprenditoriali (ad esempio, Associazione Bancaria Italiana – ABI, Federchimica) hanno gruppi di lavoro attivi su questi argomenti e diversi centri di ricerca, comitati tecnici, istituti che forniscono importanti contributi teorici e gestionali. In diversi distretti/aree industriali (ad esempio, Sassuolo-Scandiano, Lecco, Lecce, Prato) esistono iniziative volte ad affrontare differenti profili della CSR (formazione, gestione ambientale, controllo della filiera, ecc.).
Inoltre, diverse organizzazioni promosse da imprese e associazioni imprenditoriali (tra cui Gruppo di Frascati/Cittadinanzattiva, Sodalitas, Impronta Etica e Anima) operano nell’ambito della CSR con programmi di promozione culturale, diffusione di best practices, stakeholder engagement, ecc.
Sempre nel quadro delle iniziative private, un fenomeno particolarmente significativo nel nostro contesto, che ha trovato un rapido sviluppo negli ultimi anni, è rappresentato dal diffondersi di azioni di Cause Related Marketing, ovvero strategie promozionali che creano un legame tra l’adesione a una causa sociale e gli obiettivi commerciali dell’impresa.
Secondo l’osservatorio Nielsen Italia per il monitoraggio degli investimenti delle imprese diretti a comunicare iniziative di Cause Related Marketing, nel 2002 sono stati rilevati 7.800 annunci pubblicitari per un valore di otre 78.000.000 di Euro (0,3% del mercato della pubblicità), realizzati da circa 120 imprese. Tali dati, nei primi cinque mesi del 2003, hanno registrato un aumento del 96% sullo stesso periodo del 2002 (5.100 annunci rilevati per un investimento all’incirca pari a 31.000.000 di Euro).
Ancora, la crescente attenzione alle tematiche di CSR è testimoniata dalla creazione di specifici premi o award. In questo ambito si ricorda: l’iniziativa Oscar di Bilancio (della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) che ha individuato specifiche categorie per i bilanci ambientali e sociali e che per rispondere alle nuove tendenze ha istituito l’Oscar di Bilancio di Sostenibilità, coerente con il già citato approccio triple bottom line; il Sodalitas social award, premio attribuito alle aziende italiane che si sono distinte nella realizzazione di programmi di responsabilità sociale; altre iniziative su specifiche aree della CSR quali, ad esempio, il Best Workplaces Italia dell’organizzazione Great Place To Work.
Infine, storicamente nel nostro Paese un forte ruolo di promozione e sostegno, in particolare, delle organizzazioni non profit e delle comunità locali è svolto dalle Fondazioni bancarie, che nel 2002 hanno erogato per interventi nel sociale (attività culturali e artistiche, istruzione, assistenza, filantropia e volontariato, sanità, ricerca, promozione comunità locali, ambiente, sport, attività internazionali e attività religiose) 1.043 milioni di euro.