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Dall’UNI grande attualità sulle piscine


PISCINE A NORMA: UN TUFFO IN SICUREZZA

Sono state recentemente pubblicate due nuove norme europee che specificano i requisiti di sicurezza delle piscine che interessano una vasta gamma di impianti. Queste norme trattano di aspetti riguardanti la progettazione e la costruzione delle piscine di nuova realizzazione. Per fornire agli utenti un impianto sicuro, le considerazioni relative alla sicurezza devono iniziare da una accurata e attenta fase di progettazione che deve comprendere tutte le aree dell’impianto (entrata, spogliatoi, docce, vasca…), gli elementi strutturali, i materiali, le finiture e i dettagli.

Elaborate dal comitato tecnico europeo CEN/TC 136 “Sports, playground and other recreational facilities and equipment” che a livello nazionale afferisce alla Commissione UNI “Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi” le norme hanno lo scopo di contribuire all’aumento di sicurezza sia all’interno della vasca sia ai bordi della piscina.

La UNI EN 15288-1:2009Piscine – Parte 1: Requisiti di sicurezza per la progettazione” specifica i requisiti di sicurezza per la progettazione, la pianificazione, la costruzione e la gestione delle piscine e fornisce indicazioni relative ai rischi connessi con le caratteristiche progettuali, che devono garantire un ambiente sicuro. I requisiti contenuti nella norma sono applicabili principalmente a tutte le piscine di nuova costruzione e, in modo appropriato, a specifici lavori di ristrutturazione di impianti esistenti.

La UNI EN 15288-2:2009Piscine – Parte 2: Requisiti di sicurezza per la gestione” specifica i requisiti di sicurezza per il funzionamento e la gestione delle piscine. Le indicazioni fornite in questa norma coprono i rischi sia per il personale sia per gli utenti delle piscine pubbliche, identificando le precauzioni necessarie al conseguimento della sicurezza.

La normativa tecnica europea è rivolta a progettisti e costruttori di impianti ed è stata concepita per essere compatibile con le varie situazioni esistenti a livello nazionale e regionale in Europa.


REQUISITI E QUALITA’ DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE SVOLTE IN PISCINA

Il nuoto, è risaputo, fa bene alla salute, sia a quella degli adulti sia -a maggior ragione- a quella dei bambini che stanno attraversando l’età dello sviluppo. Sono sempre più numerosi infatti i genitori che iscrivono i propri figli in piscina con l’obiettivo di imparare (o perfezionare) le tecniche del nuoto. Ma qual è il reale grado di soddisfazione degli utenti di questi impianti?

Per iniziare a gettare le basi in questo settore è stata pubblicata la nuova norma UNI 11321:2009 “Attività sportive non agonistiche e servizi negli impianti natatori – Requisiti e qualità” che si applica sia alle attività sportive e fisico motorie propedeutiche e di insegnamento al nuovo, sia alle attività ludico motorie guidate in acqua (una fra tutte l’acquagym) sia alle attività motorie libere, ossia quelle svolte autonomamente nell’acqua senza la supervisione di un istruttore.
La norma UNI 11321 ha un duplice scopo: da una parte definisce le caratteristiche relative alle figure tecnico-professionali operanti nelle piscine e dall’altra fornisce una sintesi delle tematiche relative alla soddisfazione del cliente circa le attività frequentate.

Nata dall’esigenza di mettere in relazione ciò che i clienti si aspettano quando si avvicinano ad un’attività sportiva non agonistica e ciò che realmente percepiscono alla fine del processo di erogazione di tale attività, la UNI 11321:2009 propone due differenti tipologie di istruttore: gli istruttori di primo livello, per le attività di insegnamento del nuoto, e gli istruttori di secondo livello per le attività ludico motorie guidate.
Per ciascun livello la norma definisce le competenze e le conoscenze che l’istruttore dovrebbe possedere.
Ogni impianto sportivo deve inoltre avere al proprio interno almeno un istruttore specializzato per seguire le persone disabili. Nel caso di rieducazione motoria l’istruttore deve avere competenze specifiche delle problematiche relative alle persone diversamente abili, se si tratta invece di riabilitazione è necessaria la presenza di un fisioterapista in piscina.

La valutazione della soddisfazione del cliente deve essere misurata tenendo in considerazione il livello di percezione dei benefici ottenuti, il rapporto che si instaura tra allievo e istruttore, il livello di qualità percepito circa la struttura relativa all’attività e agli spazi di utilizzo comune quali spogliatoi, docce e servizi igienici.
In uno specifico capitolo la norma tratta anche i rapporti tra l’organizzazione e il praticanti analizzando i requisiti relativi a come deve essere gestita l’informazione, a come deve essere redatta l’offerta da sottoporre al cliente, a come deve essere formalizzata la proposta di attività, ecc..

La norma UNI 11321 suddivide in sette fasi organizzative gli elementi che la struttura sportiva deve mettere in atto per gratificare la propria clientela, eccole:

  • Fase 1 modalità di accoglienza del cliente
  • Fase 2 conoscenza del cliente e delle sue esigenze/aspettative
  • Fase 3 definizione del percorso/obiettivi di attività fisica del cliente
  • Fase 4 adattamento rapido del cliente all’interno del gruppo
  • Fase 5 raggiungimento degli obiettivi condivisi con il cliente
  • Fase 6 monitoraggio del cliente e del suo livello di soddisfazione
  • Fase 7 valutazione e miglioramento del rapporto cliente/struttura.

Costituistono “valore aggiunto” per la struttura sportiva una serie di servizi che si possono offrire alla clientela, quali ad esempio: servizio di baby sitting; navette per il trasporto di bambini e adulti; attività contemporanee per genitori/bambini.