Consulenza e Formazione Sicurezza, Medicina Del Lavoro, Sistemi Di Gestione, Qualità, Privacy, Ambiente e Modelli Organizzativi

La nostra cara santa terra

Nonostante sia fondamentale per la prosperità economica e la qualità della vita, spesso al suolo non viene data la dovuta importanza. A settembre 2006, la Commissione europea ha proposto una strategia che mirava a garantire la salubrità del suolo e ad assicurare che quest’ultimo possa continuare apportare il proprio contribuito alle attività dell’uomo e agli ecosistemi. Questa proposta arriva proprio nel momento in cui il degrado del suolo sta assumendo proporzioni sempre maggiori, compromettendo la sostenibilità e la competitività a lungo termine dell’Unione europea, con costi annui pari a 38 miliardi di euro.

Tutte le attività dell’uomo sono in qualche modo collegate al suolo. Questa risorsa essenziale e insostituibile svolge diverse funzioni, tra cui quella di produrre cibo e fibre. Inoltre immagazzina, filtra e trasforma molte sostanze tra cui l’acqua, l’azoto e il carbonio. Il suolo infatti rappresenta la più grande riserva di carbonio sulla terra, oltre il doppio delle foreste.

Mentre l’inquinamento dell’acqua è chiaramente visibile e allo stesso modo possiamo distintamente sentire i cattivi odori nell’aria, spesso i problemi del suolo sono invisibili e impercettibili. Questa risorsa, fragile pur sembrando così resistente, può essere degradata in diversi modi. In Europa, i principali processi di degrado sono l’erosione, la diminuzione della materia organica, la compattazione, la salinizzazione, gli smottamenti, la contaminazione e l’impermeabilizzazione. L’erosione delle acque interessa, da sola, circa il 12% del territorio complessivo dell’Europa.

Impatto sull’uomo

Il degrado del suolo può derivare da cause naturali, ma spesso le attività umane come l’agricoltura intensiva, l’industrializzazione e lo sviluppo incontrollato delle città peggiorano la situazione. Alcune delle minacce per il suolo a cui si è fatto cenno sono inoltre intensificate dal cambiamento climatico, che causa l’aumento delle temperature e fenomeni climatici estremi. Nelle regioni aride queste minacce, se combinate, possono portare alla desertificazione , un problema che sta assumendo proporzioni sempre maggiori nell’Europa meridionale.

Siccome raramente i problemi del suolo sono evidenti, l’opinione pubblica e i rappresentanti politici spesso non si rendono conto di quanto sia importante mantenere una buona qualità del suolo. Questo spiega perché le politiche che mirano alla protezione del suolo sono scarse anche nelle agende nazionali ed internazionali.

Fino ad ora, le diverse leggi comunitarie in materia di acque, rifiuti, sostanze chimiche, prevenzione dell’inquinamento industriale, protezione della natura e pesticidi hanno protetto il suolo solo parzialmente ed in modo insufficiente. La protezione del suolo rientra anche nel campo di applicazione di alcune disposizioni della Politica agricola comune e della Politica di sviluppo rurale 2007-13. Ciononostante, solo nove Stati membri dell’UE hanno una legislazione specifica in materia di protezione del suolo. Il degrado del suolo varia all’interno del territorio comunitario e in Europa vi sono oltre 320 tipi diversi di suolo. Questa variabilità nelle responsabilità e nelle politiche esistenti ha così impedito alla Commissione di stabilire delle norme comunitarie relative al suolo, lasciando ampia libertà di azione agli Stati membri.