Codici ATECO, cosa sono e come funzionano
I codici ATECO sono uno strumento fondamentale per classificare le attività economiche in Italia. Ogni impresa o professionista, al momento dell’apertura della partita IVA, deve indicare il proprio codice ATECO, che identifica in maniera univoca il settore in cui opera. Questa classificazione non ha solo un valore statistico, ma ha conseguenze concrete in ambito fiscale, previdenziale e contributivo.
Il codice ATECO è richiesto in numerosi contesti: dall’iscrizione alla Camera di Commercio, alla registrazione presso INPS e INAIL, fino alla compilazione di contratti e bandi. Inoltre, influenza l’accesso a specifici incentivi, bonus e agevolazioni previste per determinati settori.
Come è formato un codice ATECO
ATECO significa ATtività ECOnomiche ed è la classificazione adottata dall’ISTAT per uniformare la descrizione delle attività economiche. I codici sono composti da una sequenza numerica che rappresenta diversi livelli di dettaglio:
- Sezioni: individuate da una lettera, rappresentano i grandi settori (es. sezione G = commercio all’ingrosso e al dettaglio).
- Divisioni: due cifre che suddividono la sezione in ambiti più specifici.
- Gruppi: tre cifre che affinano ulteriormente la classificazione.
- Classi: quattro cifre.
- Categorie: cinque cifre.
- Sottocategorie: sei cifre, che identificano in modo molto preciso l’attività.
Ad esempio, il codice ATECO 47.11.20 indica il “Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande”.
Perché servono i codici ATECO nel 2025
Nel 2025 i codici ATECO restano indispensabili per gestire obblighi fiscali, previdenziali e statistici, oltre che per accedere a contributi e bandi settoriali.
Inoltre, sono necessari per la corretta individuazione della macrocategoria di rischio per la formazione in tema sicurezza.
Chi assegna il codice ATECO e quando
Il codice ATECO viene attribuito dall’Agenzia delle Entrate al momento dell’apertura della partita IVA, sulla base dell’attività dichiarata dal contribuente.
- Chi assegna: l’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’elenco predisposto dall’ISTAT.
- Quando si assegna: all’apertura della partita IVA o in caso di variazione successiva dell’attività esercitata.
Come scegliere il codice ATECO giusto
La scelta del codice ATECO corretto è fondamentale per evitare errori e complicazioni future.
- Attività principale e secondarie: l’impresa deve indicare il codice relativo all’attività prevalente, ma può aggiungerne altri per attività secondarie.
- Codici simili: attenzione a non scegliere codici troppo generici o non coerenti, che possono creare problemi in caso di controlli o richieste di agevolazioni.
- Più codici: è possibile avere più di un codice, ma bisogna sempre dichiarare quale sia quello principale.
- Dove consultare l’elenco: l’elenco aggiornato è disponibile sui siti di ISTAT e Agenzia delle Entrate.
Agevolazioni e Incentivi legati al Codice ATECO
Alcuni incentivi e bonus sono riservati a specifici codici ATECO.
Ad esempio, il settore turistico ha avuto accesso a contributi straordinari negli anni recenti, così come le imprese agricole hanno beneficiato di agevolazioni fiscali e bandi dedicati.
Scegliere il codice corretto permette quindi di non perdere opportunità economiche.
Dove trovare e consultare i codici ATECO
I codici ATECO possono essere consultati in diversi modi:
- Siti ufficiali ISTAT e Agenzia delle Entrate, che pubblicano le tabelle complete e aggiornate.
- Strumenti di ricerca online, che consentono di individuare il codice corretto inserendo parole chiave relative all’attività.
- Consulenti fiscali e Camere di Commercio, che forniscono assistenza nella scelta del codice più adatto.
- Visura camerale della società
Errori da evitare nella scelta del codice ATECO
Ci sono alcuni errori ricorrenti che è bene evitare:
- Scegliere un codice troppo generico o incoerente con l’attività effettiva: può escludere da bonus mirati e creare problemi in caso di controlli fiscali.
- Non aggiornare il codice in caso di cambiamento dell’attività prevalente: se l’attività cambia e il codice resta vecchio, si rischiano incongruenze con fisco e previdenza.
- Aprire la partita IVA con un codice errato: complica l’iscrizione agli enti e si rischia di essere esclusi da bandi o di incorrere in sanzioni.
Si può cambiare codice ATECO?
È possibile cambiare codice ATECO in qualsiasi momento, qualora l’attività svolta subisca variazioni significative.
La comunicazione deve essere fatta all’Agenzia delle Entrate e, se necessario, anche a INPS, INAIL e Camera di Commercio.
Domande frequenti (FAQ)
Posso avere più codici ATECO?
Sì, è possibile, ma bisogna sempre indicare quale sia quello principale.
Posso cambiare il codice ATECO in futuro?
Sì, tramite comunicazione all’Agenzia delle Entrate e agli enti interessati.
Cosa succede se sbaglio codice ATECO?
Si rischiano errori contributivi, esclusioni da incentivi e, in alcuni casi, sanzioni.
Esistono codici ATECO “più vantaggiosi”?
Non esistono codici migliori in assoluto, ma alcuni permettono l’accesso a specifici bonus o agevolazioni.
Il codice ATECO influisce sul regime forfettario?
Sì, perché alcune attività hanno limiti di ricavi diversi e coefficienti di redditività specifici.
Da Ricordare
- Il codice ATECO è fondamentale per gestire correttamente un’attività economica.
- Scegliere il codice giusto permette di rispettare la normativa ed evitare problemi con fisco e previdenza.
- Il codice corretto consente anche l’accesso a incentivi, agevolazioni e bandi dedicati.
Se hai domande sul codice ATECO o nella gestione degli adempimenti connessi, contattaci.