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Protocollo integrativo territoriale – Provincia di Bergamo 20/04/2020

Le Organizzazioni datoriali, d’intesa con ATS ed in accordo con CGIL, CISL e UIL hanno integrato il protocollo nazionale sottoscritto in data 14 marzo 2020 con una proposta applicativa relativa agli ambienti di lavoro non sanitari per le unità produttive in provincia di Bergamo.

In particolare, sono stati aggiunti due articoli:

  • 8 bis) I rientri al lavoro, con modalità graduali, verranno disposti raccogliendo dai preposti le esigenze dei singoli uffici/reparti e verificandone la compatibilità con le vigenti prescrizioni sanitarie nonché con i contenuti del protocollo di sicurezza anti-contagio. Saranno riaperti solo i reparti necessari con modalità atte a diminuire i contagi.
  • 14) Le competenze degli organismi paritetici territoriali sono estese alla raccolta e messa a disposizione delle aziende di una casistica di buone pratiche di funzionamento dei comitati; alla richiesta ad istituzioni e amministrazioni competenti di chiarimenti attinenti le modalità di accesso agli ammortizzatori sociali ed alle altre forme speciali di sostegno al reddito; al monitoraggio di eventuali situazioni di criticità segnalate dai comitati; alla promozione dell’elaborazione periodica, da parte dell’ATS od altra autorità sanitaria, di note informative sull’adeguamento del protocollo all’evoluzione dell’epidemia e delle relative conoscenze scientifiche.

Il protocollo rilancia l’importanza dell’attività di informazione quale importante misura per contrastare la diffusione del contagio. L’informazione deve essere preventiva e, prima dell’ingresso ai locali aziendali, tutti dovranno attestare di averne compreso il contenuto. La cartellonistica esposta all’ingresso ed i depliants nei reparti serviranno a ricordare i nuovi obblighi ed avvertenze. Nei luoghi comuni interni, nei reparti e nei servizi igienici sono esposte le regole di igiene personale. L’informazione deve riguardare anche i fornitori esterni, la cui circolazione all’interno delle aziende deve essere limitata agli spazi di interesse previa collaborazione tra committente ed appaltatore nell’individuazione delle regole anti-contagio.

Tra gli spazi comuni in cui è necessario verificare che i flussi di persone non formino assembramenti vi sono i parcheggi, gli ingressi (per quanto possibile deve essere differenziato l’orario di ingresso ed uscita), mense, spogliatoi, sale pausa.

Devono essere a disposizione dei lavoratori mezzi che favoriscano l’igiene personale: fazzoletti di carta, bidoni per rifiuti ad apertura automatica o a pedale per evitare il contatto, sapone per le mani, prodotti a base di alcool, disinfettanti e salviette monouso per consentire ai lavoratori di pulire le superfici di loro pertinenza. Negli spogliatoi, ove non sarà possibile individuare spazi aggiuntivi, saranno intensificate le attività di pulizia.

La consegna di merci, così come le attività di carico/scarico devono avvenire mantenendo la distanza sociale così come per i trasferimenti all’interno degli stessi mezzi. Per l’aerazione è preferibile abbassare i finestrini piuttosto che utilizzare l’impianto di condizionamento.

Le pulizie quotidiane devono riguardare le superfici toccate più frequentemente (maniglie, tavoli, interruttori). Ferma la ordinaria pulizia generale, un ruolo fondamentale può essere attribuito al lavoratore, affinché proceda alla corretta pulizia della propria postazione di lavoro al termine del turno di lavoro, secondo procedure definite e utilizzando detergenti messi a disposizione dall’azienda. La sanificazione deve avvenire quando vi è stata la presenza di una persona con Covd-19 confermato o su periodicità consigliata dal Medico Competente

Deve essere evitato l’uso promiscuo di attrezzature, in particolare se a contatto con il viso (cuffie, auricolari). L’utilizzo dei DPI è lasciato quale ultima opzione nei casi in cui non sia possibile mantenere le distanze interpersonali.

Riguardo le attività in presenza, viene privilegiata la modalità in remoto per le riunioni e per le formazioni. La attività di formazione pratiche – addestramento non differibili, potranno essere svolte unicamente se possibile il rispetto delle distanze interpersonali.

Il Medico Competente contribuisce per quanto di competenza collaborando nella definizione di misure di prevenzione a tutela dei lavoratori con specifica attenzione ai portatori di fragilità ed alle lavoratrici in stato di gravidanza. In particolare, collabora nella gestione dell’informazione e formazione riguardo le misure di contenimento e sui comportamenti individuali, sulle corrette procedure di lavoro e sull’adeguamento eventuale dell’organizzazione del lavoro.