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Coronavirus: fake news e verità

Supermercati presi d’assalto, psicosi e sciacalli. L’emergenza Coronavirus ha gettato l’Italia nella paranoia, mostrando il lato peggiore del Paese. Il raziocinio ha fatto spazio alla paura, l’accortezza è stata vinta dall’egoismo e la corretta informazione dal sensazionalismo.
A tal proposito si è espresso il commissario straordinario per l’emergenza Antonio Borrelli che ha sottolineato la necessità di prestare particolare attenzione alle fake news e consigliato di fare riferimento unicamente ai canali ufficiali.

Di seguito si riportano le più discusse “fake news” relative a origine, diffusione e problematiche legate al Coronavirus:

1. Il complotto anti – cinese

Come si è diffuso il Coronavirus? Nessuno lo sa con certezza e ci sono diverse ipotesi in merito. Tuttavia, quella che pare meno solida riguarda l’ipotesi di un attacco batteriologico volto a colpire la Cina. Riporta a tal proposito La Stampa: “La tesi centrale è che sia stato creato dall’America o da Israele, per ‘mettere in ginocchio la Cina’ e che lo stesso potrebbe accadere agli Stati della regione. Il quotidiano saudita Al-Watan lo definisce ‘il virus delle meraviglie’ perché ‘non colpisce gli Usa o Israele’ e, come la Sars, è apparso in un momento di espansione economica inarrestabile in Cina”. Ad oggi, nessuno sa con certezza come si sia diffuso il 2019-nCoV. Una delle ipotesi su come si sia diffuso il Coronavirus riguarda sì gli animali, ma non ha nulla a che fare con i laboratori in cui vengono prodotte vere o presunte armi batteriologiche.

Come scrive il New York Times, infatti, i Coronavirus colpiscono facilmente uccelli e mammiferi. Tuttavia, non è ancora chiaro quale animale abbia trasmesso questa malattia agli uomini. Come riporta l’Istituto superiore di sanità, infatti, ci sono diverse ipotesi in merito: “Il nuovo coronavirus 2019-nCoV […] sembra essere originato da pipistrelli”, tuttavia “si ipotizza che la trasmissione non sia avvenuta direttamente da pipistrelli all’uomo, ma che vi sia un altro animale ancora da identificare che ha agito come una specie di trampolino di lancio per trasmettere il virus all’uomo”. Il 2019-nCoV potrebbe dunque esser stato trasferito da “alcune specie di serpenti, frequentemente venduti nei mercati di animali vivi”, oppure da un altro animale: il pangolino. Diverse ipotesi, dunque, ma che vanno in un’unica direzione: le pessime condizioni del mercato di Wuhan. L’origine “naturale” del Coronavirus è stata inoltre comprovata da diversi scienziati in uno studio pubblicato su The Lancet.

2. A proposito di animali

La paranoia da Coronavirus ha colpito anche gli animali domestici. Alcuni hanno infatti puntato il dito contro di loro, affermando che potessero essere degli incubatori del 2019-nCoV. Nulla di più falso, come affermato anche dall’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, dall’Istituto superiore della Sanità, dal Ministero della Salute: “Al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla”. Per completezza, rilanciamo le norme (di base) del ministero: “Si raccomanda di lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche dopo il contatto con gli animali”

3. “Bill Gates sapeva…”

Ovviamente, in questa vicenda doveva in qualche modo c’entrare anche Bill Gates che, in qualche modo, avrebbe predetto (se non invocato) il Coronavirus. Tutto inizia con l’evento 201 organizzato dal Center for Health Security della Johns Hopkins University a ottobre 2019, che simula “lo scoppio di un nuovo coronavirus zoonotico trasmesso da pipistrelli a maiali a persone. Alla fine diventa efficacemente trasmissibile da persona a persona, portando a una grave pandemia. L’agente patogeno e la malattia che causa sono in gran parte modellati sulla Sars, ma è più trasmissibile in ambito comunitario da persone con sintomi lievi”. Prosegue poi il Center for Health Security: “La malattia inizia negli allevamenti di suini in Brasile, inizialmente in silenzio e lentamente, ma poi comincia a diffondersi più rapidamente negli ambienti sanitari. Quando inizia a diffondersi efficacemente da persona a persona nei quartieri a basso reddito e densamente affollati di alcune delle megalopoli del Sud America, l’epidemia esplode. Viene prima esportato per via aerea in Portogallo, negli Stati Uniti e in Cina e poi in molti altri Paesi”. Scrive a tal proposito un sito che ha rilanciato la bufala: “È l’inquietante scenario delineato nell’Evento 201, una simulazione avvenuta a ottobre del 2019 finanziata dalla Fondazione Bill and Melinda Gates, Bloomberg e dal World Economic Forum. All’esercitazione hanno preso parte in qualità di attori i maggiori player dell’economia mondiale. Si parla chiaramente di Coronavirus, con la differenza che l’epidemia inizia in Brasile anziché in Cina e viene diffusa a partire da pipistrelli e maiali anziché dai pesci”.

Ovviamente l’evento del Center for Health Security ha un unico scopo: elaborare lo scenario (peggiore) per cercare di risolvere in un futuro più o meno prossimo le vere crisi che colpiranno la popolazione mondiale. A riprova che Bill Gates non c’entra nulla con questa vicenda, le parole del presidente cinese Xi Jinping che, come riporta l’Ansa, ha detto di “essere profondamente riconoscente per l’atto di generosità della Bill & Melinda Gates Foundation e per la lettera ricevuta di solidarietà al popolo cinese in un momento così importante”. Il fondatore di Microsoft ha infatti donato 100 milioni di dollari per la ricerca di un vaccino al Coronavirus.

4. Il Coronavirus non prende i mezzi pubblici

La metropolitana e i mezzi pubblici di Milano in questi giorni sono quasi vuoti. Ma è davvero pericoloso prenderli? Scrive il ministero della Salute: “Sulla base dei dati disponibili, si ritiene altamente improbabile che possa verificarsi un contagio attraverso le maniglie degli autobus o sulla metropolitana. È invece certo che si è nel pieno della stagione influenzale. Pertanto, se dovessero comparire sintomi come febbre, tosse, mal di gola, mal di testa e, in particolare, difficoltà respiratorie, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante. È comunque buona norma, per prevenire infezioni, anche respiratorie, il lavaggio frequente e accurato delle mani, dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca”. Ovviamente un capitolo a parte merita il “contatto stretto”, ovvero, come riporta il ministero della Salute:

  • Essere stato a stretto contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso sospetto o confermato di Covid-19
  • Aver viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive di un caso sospetto o confermato di Covid-19, compagni di viaggio o persone addette all’assistenza, e membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo indicando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).


5. Le mascher(in)e solo per carnevale

Tutti le cercano, ma non tutti le hanno. Le mascherine (insieme all’Amuchina) sono diventate la nuova fissa dei milanesi. Ma servono davvero a qualcosa? Sì, ma solo se avete contratto il virus (e più per gli altri che per voi): “L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus (viaggio recente in Cina e sintomi respiratori). L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte”. Visto il tempo, meglio usare le maschere solo per il carnevale.

6. “Il marito della mia amica lavora in Regione…”

È stato il vero focolaio dell’idiozia, quello che potrebbe aver fatto scattare la corsa alla spesa. Stiamo parlando dell’audio in cui una donna afferma: “Allora…vi devo dire una cosa di cui sono stata informata un paio d’ore fa. La mia amica ha il marito che lavora in Regione e mi ha detto praticamente che stanno già attivando la quarantena per i paesi intorno a Milano e… entro domani decidono se tra lunedì e martedì attivano la quarantena anche per Milano. Quindi vuol dire… tutti i negozi pubblici chiusi! Fate la spesa, organizzatevi con le scorte perché se chiudono tutto, chiudono tutto per almeno un mese eh?”. Nulla di più falso, ovviamente, ma ormai era partito (e anche finito) l’assalto ai forni.

7. Falsi articoli per creare allarmismo

“Confermato a Chioggia il primo caso da coronavirus”. Titolava così un finto articolo de ilGiornale.it, modificato chissà da chi, che gettava nel panico la “piccola Venezia”. Una notizia totalmente infondata che, come ha scritto Andrea Indini, rappresenta “una bufala di una gravità inaudita che colpisce al cuore l’informazione in un momento in cui non bisogna in alcun modo scatenare il panico nel Paese”. Stessa triste sorte anche per la redazione del Corriere della Sera, che si è vista girare un finto articolo in cui “si dice che il Coronavirus avrebbe varcato le soglie del Bresciano colpendo due dipendenti del supermercato Auchan di Concesio e una coppia di anziani di Sarezzo, in Valtrompia”. Una balla, creata solo per creare panico nella popolazione.

8. No, il Coronavirus non è la nuova peste…

Il Coronavirus è stato talvolta presentato come una minaccia eccessiva, paragonabile quasi alle peggiori epidemie che stanno colpendo e che hanno in passato colpito il mondo. Tuttavia, i dati ci dicono altro, come spiega il ministero della Salute: “Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale“. In particolare “la maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 persona su 6 con Covid-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie”. Il tasso di mortalità invece, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità, sarebbe molto più basso rispetto a quanto creduto fino ad ora: “La missione Oms in Cina si è conclusa e ha reso noto alcune conclusioni: si è evidenziato un tasso di letalità fra il 2 e il 4% a Wuhan, e dello 0,7% fuori Wuhan“. Su Worldometers troviamo invece il tasso di mortalità in base alle fasce d’età e si va dallo 0.2% dai 10 ai 39 anni fino al 14.80% per gli over 80 (come dimostrano tragicamente le morti registrate in Italia). Anche Roberto Burioni oggi, in un’intervista al Corriere, ha affermato: “La paura è un virus e il suo vaccino è l’informazione. Se un bambino teme che nella stanza ci sia un mostro, bisogna accendere la luce. Io sono il primo a dire che il coronavirus non è un raffreddore. Ma questo non significa che sia la peste”.

9. …e non rende sterili

Secondo un articolo del Thailand Medical News, che fa riferimento a un paper scientifico apparso online, gli uomini infettati da Coronavirus diventerebbero sterili. Nulla di più falso, come riporta Wired: “Anzitutto il paper in questione è disponibile in rete ma non è stato pubblicato da alcuna rivista scientifica, e inoltre non è stato sottoposto ad alcun processo di peer-review. Dunque i suoi contenuti sono in ogni caso da prendere con cautela. Soprattutto, poi, nel paper non c’è affatto scritto che i maschi diventano sterili a causa del coronavirus, ma si dice più semplicemente che nei pazienti più gravi possono esserci dei danni ai tessuti dei reni e dei testicoli, dovuti sia al virus sia alla tossicità indotta dai farmaci utilizzati per contenere i sintomi. E si legge che nel caso dei testicoli esiste la possibilità che i danni siano così gravi da determinare la comparsa di tumori oppure da compromettere la fertilità”. Ci possono dunque essere pericoli, ma si tratta solamente di ipotesi che non hanno ancora trovato alcuna conferma.

10. “Scuole chiuse in tutto il Paese”

Diversi siti hanno dato la notizia che, le scuole di tutta Italia rimarranno chiuse fino al 5 marzo. Anche in questo caso, nulla di più falso. Sono stati chiusi solamente gli istituti di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Liguria e sono state sospese le gite fino al 15 marzo.

11. Enrico Mentana dispiaciuto del fatto che il virus abbia attaccato la parte più produttiva del Paese

Enrico Mentana è stato oggetto di una fake news diffusa sui social. Si tratta di uno screenshot in cui al direttore del Tg La7 viene accreditata questa frase: “È un peccato che il coronavirus abbia attaccato la parte più produttiva del Paese“. “Qualche miserabile ha postato sul web questo falso, aizzando altri miserabili e creduloni. Oggi stesso farò denuncia alla polizia postale”, ha scritto il giornalista sul suo profilo Instagram.

12. Il governo, approfittando del caos, va a prendere 65 migranti in Niger

“Mentre il Coronavirus si espande a macchia d’olio, gli scellerati di Pd e M5s organizzano l’arrivo in Italia via aereo di 65 immigrati clandestini da una delle zone con più epidemia di tutta l’Africa: il Niger”

Dove, ovviamente, non ci sono controlli per individuare se ci sono anche degli infetti da Coronavirus, come del resto non ci sono in quasi tutto il resto dell’Africa”. Si tratta chiaramente di una notizia completamente inventata, svelata dal sito Bufale.net.

13. Falsi operatori della Croce Rossa che millantano tamponi gratis a domicilio per svaligiare abitazioni

“Diversi comitati locali ci segnalano una truffa telefonica su finti volontari della Croce Rossa che propongono test domiciliari sul Coronavirus. Vi informiamo che non è stato disposto alcun tipo di screening porta a porta e invitiamo tutti a fare attenzione e segnalare eventuali casi sospetti alle autorità competenti. Per informazioni e chiarimenti, il nostro servizio ‘Cri Per le Persone’ 800.065510 è attivo H24”. È il messaggio di denuncia diffuso dalla Croce rossa italiana (Cri) tramite i suoi canali social nella giornata di oggi.