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Acquisti e imballaggi

Per ridurre il volume dei rifiuti cominciamo a scegliere bene quello che compriamo. Come prima cosa, scartiamo i prodotti che ci fanno portare a casa tanta carta e tanta plastica che inevitabilmente finiranno nella spazzatura.

Gli imballaggi negli ultimi anni hanno subito una crescita spaventosa. Oggi rappresentano il 50 per cento di tutti i rifiuti.

A questo concorrono prescrizioni e leggi: gli alimenti devono essere confezionati in plastica o alluminio, per ragioni igieniche (pensate alla colazione in albergo). I produttori di mobili ricorrono sempre più spesso a ditte di imballaggi e trasporti. Il materiale e il design del packaging sono divenuti parte integrante del prodotto

Qualche suggerimento:

Ecco qualche suggerimento per ridurre gli imballaggi inutili ed eventualmente riciclarli. Primo: portarsi da casa la sporta della spesa. E se siamo usciti senza la busta personale? Non è detto che sia tanto utile chiedere alla cassa un sacchetto di carta anziché di plastica, perché la produzione di entrambi i tipi ha un costo ambientale.
In ogni caso, cerchiamo di riciclare per più di un impiego tutte le buste ricevute durante lo shopping. Scegliamo le bottiglie “con vuoto a rendere”. Ai commercianti questo sistema non garba, perché comporta perdite di tempo e ingombro di spazi, e anche per noi può rappresentare un piccolo fastidio. Ma ricordiamoci che una bottiglia “resa” può essere lavata, sterilizzata e riutilizzata decine di volte. Scegliamo con cura i prodotti. Una pila al mercurio e una senza hanno lo stesso rendimento e grosso modo lo stesso costo, ma l’impatto ambientale è ben diverso.