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Un argine per fermare i deserti

È ormai assodato che dobbiamo abituarci ad un mondo diverso da quello a cui siamo abituati a pensare, oggi è possibile coltivare ulivi sulle prealpi o viti in Gran Bretagna. Per l’Italia il problema principale sarà rappresentato dall’acqua, che comincerà a scarseggiare soprattutto al Sud, mentre al Nord sono sempre più frequenti furiosi temporali intervallati a periodi secchi.

In Africa il Sahara si espande ogni anno rendendo primario il problema della desertificazione. Questo fenomeno riguarda oltre 100 paesi e centinaia di migliaia di individui, sottraendo risorse a popolazioni spesso già deboli, ma riguarda anche i paesi più ricchi.

L’aumento dell’anidride carbonica, sviluppata in ogni processo di combustione,  accresce l’effetto serra trattenendo il calore del Sole. Per tentare di arginare questo fenomeno l’IPCC, un ente dell’ONU, ha concordato il protocollo di Kyoto che prevede una diminuzione della produzione dei gas responsabili dell’effetto serra, purtroppo gli USA sono i principali responsabili dell’emissione di questi gas ma non hanno aderito all’accordo.

Il cambiamento del clima si può notare dall’aumento dei fenomeni più violenti che, oltre a creare danni, non permettono al terreno di impregnarsi di acqua lasciando vuoti i bacini idroelettrici a facendo sprofondare la falda, mentre le tempeste furiose ingrossano i corsi d’acqua facendoli tracimare sempre più spesso. Il cambiamento del clima rende necessario un cambiamento del modo di pensare, oggi sono vietate la costruzioni negli alvei dei fiumi mentre gran parte delle costruzioni degli ultimi decenni sono nella zona pianeggiante di fondovalle. Al Sud ci sarà il problema opposto ed alcuni enti hanno già contattato l’Albania per caricare navi cisterna con acqua delle sorgenti balcaniche.

La lotta ai cambiamenti climatici è una priorità della Commissione europea ed è collegata agli sforzi intrapresi per contrastare l’aumento del prezzi del petrolio. Sarà necessario il contributo di tutti i paesi e di tutti i settori della società, si dovrà incoraggiare ogni individuo ad operare piccoli cambiamenti nelle proprie abitudini alimentari. Le famiglie danno origine al 16% delle emissioni, se gli automobilisti adottassero uno stile di guida eco-compatibile, evitando la brusche accelerazioni, ed in inverno si abbassasse di un grado la temperatura della casa porterebbe ad un risparmio economico e di emissioni. Sul sito www.climatechange.ue.com sono raccolti una cinquantina di consigli per ridurre le emissioni.