Rischio supermulte sulle emissioni
L’Italia non ha ancora presentato a Bruxelles il piano di assegnazione delle quote di emissione di anidride carbonica che doveva essere fatto, come previsto dalla UE in applicazione dell’Accordo di Kyoto, entro fine ottobre 2006.
Forse il piano sarà pronto entro fine novembre p.v. e riguarda direttamente l’attività delle aziende, a cominciare dalle società elettriche, le più coinvolte nel piano europeo del taglio dei fumi.
La conseguenza di tale ritardo dell’Italia è che un centinaio di imprese sono rimaste senza l’assegnazione delle quote di emissione di anidride carbonica addirittura per gli anni scorsi e rischiano di vedersi arrivare una super multa da Bruxelles.
Il piano italiano, completato nell’agosto dal Ministero dell’Ambiente è stato bloccato dal Ministero dello Sviluppo economico, il quale chiedeva quote gratuite alle centrali di carbone, ma la versione originale dell’Accordo di Kyoto non prevedeva anche uno sconto per il carbone, dal momento che questo tipo di combustibile rimane economicamente competitivo anche se dovesse pagare i diritti di emissione.
Contro la posizione del Ministro dello Sviluppo si sono espresse le associazioni WWF, Legambiente e Greenpeace che hanno invitato i ministri ad assegnare le quote di emissione “premiando gli operatori che si orientano verso tecnologie maggiormente efficaci”.